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Big data, assicurazioni in ritardo

Secondo CeTIF, solo il 35% delle compagnie ha avviato progettualità per l’analisi e la gestione di dati massivi

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Oggetti connessi, big data e block chain. Sono le principali sfide che hanno attirato l’attenzione del secondo stream di ricerca “Big Data & Regulation” del Digital Insurance Hub, promosso da CeTIF in collaborazione con Crif e Rgi. Lo stream ha visto la partecipazione di sei compagnie che operano nel mercato italiano: Arca Vita, Credemassicurazioni e Credemvita, Generali Italia, Helvetia, Itas Mutua e Munich Re. Secondo CeTIF lo sviluppo efficace di progetti innovativi è strettamente legato alla collaborazione tra diverse unità come quelle di business e compliance. Durante il percorso di ricerca sono stati analizzati piani strategici, siti web e articoli di riviste specializzate relativi all’implementazione di big data & analytics di 36 compagnie assicurative operanti in Italia. Dai risultati dello studio è emerso che poco più di una compagnia su tre (il 35%) è coinvolta in questa tipologia di progettualità. Le stesse compagnie mostrano maggiore dinamicità sul fronte dell’offerta di polizze abbinate a device IoT, che sono nel portafoglio prodotti del 58% di esse. Si rileva quindi che molte compagnie devono ancora avviare progettualità per cogliere tutte le opportunità che derivano dal proprio patrimonio informativo. Tra novità in ambito assicurativo, una posizione di rilievo sarà occupata dalle blockchain private, sulla scia di quanto sta succedendo per i servizi finanziari.

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