Sono oltre 180mila le polizze risvegliate dall’Ivass
L’operazione sui contratti vita dormienti, spiega l’autorità, ha già liquidato ai beneficiari circa 3,5 miliardi di euro
04/09/2018
Sono 187.493 le polizze risvegliate dall’Ivass, per un totale di 3,5 miliardi di euro già pagati ai beneficiari o in corso di pagamento. È quanto emerge dall’indagine aggiornata sul risveglio delle polizze parzialmente dormienti, pubblicata dall’Ivass sul proprio sito. L’Autorità ha ripercorso l’attività di indagine svolta su questo tipo di contratti, “resa possibile grazie alle verifiche effettuate dalle imprese e inviate all’Ivass e al successivo incrocio dei codici fiscali da parte di quest’ultima con l’Anagrafe tributaria”, si legge in una nota. L’Istituto di vigilanza ricorda che restano da indagare altri 900mila contratti, relativi per la maggior parte a polizze temporanee caso morte. Inoltre, l’Ivass ha deciso di ampliare il perimetro di ricerca delle polizze dormienti estendendolo anche ai contratti scaduti nel quinquennio 2001-2006 e a quelli, più recenti, scaduti nel 2017 e non ancora liquidati. In questo modo si arriveranno a coprire 16 anni di possibile dormienza.
Per portare avanti questa attività, le imprese dovranno comunicare all’Ivass i codici fiscali entro il 30 ottobre 2018. Per verificare se un familiare deceduto aveva stipulato una polizza vita, si può utilizzare il servizio ricerca coperture dell’Ania (http://www.ania.it/it/servizi/ricerca-coperture-vita.html) oppure rivolgersi all’intermediario assicurativo, alla banca o all’impresa di assicurazione di cui si serviva il familiare.
Per portare avanti questa attività, le imprese dovranno comunicare all’Ivass i codici fiscali entro il 30 ottobre 2018. Per verificare se un familiare deceduto aveva stipulato una polizza vita, si può utilizzare il servizio ricerca coperture dell’Ania (http://www.ania.it/it/servizi/ricerca-coperture-vita.html) oppure rivolgersi all’intermediario assicurativo, alla banca o all’impresa di assicurazione di cui si serviva il familiare.
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