Spread, le compagnie in attesa di sviluppi
A margine dell'Insurance Day, UnipolSai e Cattolica palesano le incertezze legate all'improvvisa impennata del differenziale
04/10/2018
Le compagnie affrontano la febbre italiana: una febbre chiamata spread. Il settore è stato colto di sorpresa dall'impennata del differenziale, come ha ammesso Matteo Laterza, dg di UnipolSai, a margine dell'Insurance Day di Accenture. "Avevamo iniziato un processo di riduzione dell'esposizione verso i titoli di Stato italiani – ha spiegato il top manager – ovviamente non pensando che sarebbe accaduto quello che sta accadendo oggi, ma proprio in una logica di rischi, posto che il livello di spread era arrivato su valori che noi ritenevamo riflettessero correttamente il rischio Italia".
Ora la strategia di Unipol è attendista: "le scelte di asset allocation – ha precisato – si fanno quando il tempo è bello, non quando è brutto. Quindi, in questo momento, fare mosse di riduzione di esposizione è quanto meno intempestivo". Bologna si muoverà solo quando il Def sarà definito: "faremo le nostre valutazioni in base al livello di spread che c’è", ha chiosato Laterza.
"Certo, lo spread non aiuta in questo momento a ribilanciare i portafogli", gli ha fatto eco Alberto Minali, ad di Cattolica: "dobbiamo essere molto attenti a non portare rischi inutili all’interno del portafoglio", ha aggiunto. In questo momento, Cattolica ha fatto solo "piccole operazioni tattiche per ridurre l'esposizione sui Btp di lunga durata che sono molto volatili", ha spiegato Minali.
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