Private equity, investimenti per 3,5 miliardi di euro nel 2013
L'Aifi chiede più fiducia da parte degli investitori istituzionali verso le Pmi
01/04/2014
Sono ripresi gli investimenti nel private equity e nel venture capital, che nel 2013 hanno quasi toccato quota 3,5 miliardi di euro in 368 operazioni, sui livelli record del 2008; tuttavia, calano a 623 milioni di euro (dai 947 milioni del 2012) le risorse raccolte sul mercato. Sono i principali risultati dell'analisi condotta da Aifi (associazione italiana del private equity e venture capital), in collaborazione con Pwc transaction services, sul mercato italiano del capitale di rischio. La raccolta totale (raccolta sul mercato e raccolta indipendente) è stata pari a 4.047 milioni di euro (+198,8%) un dato nel quale rientra però l'attività del Fondo strategico italiano, holding di partecipazioni il cui azionista di controllo è la Cassa depositi e prestiti. Per riconquistare la fiducia dei capitali internazionali - ha osservato il presidente di Aifi, Innocenzo Cipolletta (nella foto) - serve che gli investitori istituzionali italiani, in primo luogo i fondi pensione le assicurazioni, dimostrino di credere nel nostro sistema imprenditoriale e nelle opportunità di crescita nel nostro Paese, orientando la propria asset allocation verso i fondo di private equity e venture capital, che la sfrutterebbero per sostenere le Pmi. Attualmente - ha sottolineato - circa il 60% delle risorse dei fondi pensioni esteri affluisce al loro mercato dei capitali nazionale mentre in Italia arriva all'economia domestica solo il 30% delle risorse totali. Il risultato - ha concluso Cipolletta - è che il nostro risparmio privato va a sostenere le imprese straniere piuttosto che quelle italiane, oltre allo Stato, dato che i patrimoni di fondi pensione e casse di previdenza sono investiti, per oltre il 50%, in bond governativi, per lo più italiani".
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