Contenzioso Rc auto, una causa ogni cinque sinistri
È quanto rileva l’ultimo bollettino statistico dell’Ivass. La Campania è la regione con la maggior concentrazione di cause: il 37% del totale
22/03/2019
L’Ivass ha pubblicato i nuovi dati sul contenzioso assicurativo nel comparto Rc auto a partire dal 2017 e integrate con l’esito delle cause di 1° grado su base territoriale. Al 31 dicembre di due anni fa le cause pendenti, civili e penali in ogni grado di giurisdizione, risultano pari a 245.476, in calo dello 0,75% rispetto al 2016 (-19% sul 2010). Tuttavia, osserva l’Ivass, l’incidenza delle cause sul totale dei sinistri per i quali è costituita una riserva è in progressivo aumento (circa una causa ogni cinque sinistri), indicando una significativa conflittualità.
Il saldo tra cause civili promosse e chiuse nel 2017 è negativo (-2.708 cause contro -13.040 nel 2016), confermando così un trend di dismissione del contenzioso in essere che è iniziato nel 2010 anche se in rallentamento. Tuttavia, i tempi di costituzione e chiusura delle cause civili continuano ad essere particolarmente lunghi e a condizionare il contenzioso assicurativo.
Il contenzioso civile di 1° grado (oltre 230 mila cause in ambito nazionale) è per il 37% in Campania e per il 14,1% nel Lazio; la velocità di eliminazione del contenzioso (che fornisce una misura di quale frazione dei sinistri in causa sia stata pagata nell’anno) raggiunge a livello nazionale il 36% (se si considerano gli importi, il 17%).
Il 20% delle cause di I grado si chiudono con esito favorevole alle imprese e un costo medio di 7.872 euro. Oltre la metà di queste cause riguardano danni a persona. Le cause chiuse ricorrendo a una transazione - che è lo strumento più utilizzato dalle parti per risolvere il contenzioso - sono il 44% del totale delle cause civile di I grado (il 53% del valore totale). L’importo medio della transazione è di 10.047 euro. Il numero delle cause penali è contenuto (2.405 a fine 2017, l’1% del totale); si tratta di cause quasi esclusivamente per danni a persona, un terzo delle quali risalenti a oltre cinque anni fa.
“Il contenzioso assicurativo – commenta l’Autorità di vigilanza – è un’importante area di rischio per le imprese. L’Ivass svolge una sistematica attività di monitoraggio con l’obiettivo di sensibilizzare il mercato verso questo fenomeno che può essere causa di disagio per i consumatori/danneggiati”.
Il saldo tra cause civili promosse e chiuse nel 2017 è negativo (-2.708 cause contro -13.040 nel 2016), confermando così un trend di dismissione del contenzioso in essere che è iniziato nel 2010 anche se in rallentamento. Tuttavia, i tempi di costituzione e chiusura delle cause civili continuano ad essere particolarmente lunghi e a condizionare il contenzioso assicurativo.
Il contenzioso civile di 1° grado (oltre 230 mila cause in ambito nazionale) è per il 37% in Campania e per il 14,1% nel Lazio; la velocità di eliminazione del contenzioso (che fornisce una misura di quale frazione dei sinistri in causa sia stata pagata nell’anno) raggiunge a livello nazionale il 36% (se si considerano gli importi, il 17%).
Il 20% delle cause di I grado si chiudono con esito favorevole alle imprese e un costo medio di 7.872 euro. Oltre la metà di queste cause riguardano danni a persona. Le cause chiuse ricorrendo a una transazione - che è lo strumento più utilizzato dalle parti per risolvere il contenzioso - sono il 44% del totale delle cause civile di I grado (il 53% del valore totale). L’importo medio della transazione è di 10.047 euro. Il numero delle cause penali è contenuto (2.405 a fine 2017, l’1% del totale); si tratta di cause quasi esclusivamente per danni a persona, un terzo delle quali risalenti a oltre cinque anni fa.
“Il contenzioso assicurativo – commenta l’Autorità di vigilanza – è un’importante area di rischio per le imprese. L’Ivass svolge una sistematica attività di monitoraggio con l’obiettivo di sensibilizzare il mercato verso questo fenomeno che può essere causa di disagio per i consumatori/danneggiati”.
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