Dieci miliardi di euro dagli investitori istituzionali
Questo, secondo le stime della Febaf, è l’obiettivo delle risorse destinate allle Pmi che potrebbero affluire da assicurazioni, fondi e casse previdenziali
17/07/2019
Un fiume di denaro per sostenere l’ossatura del nostro tessuto produttivo: la piccola e media impresa. Una cifra che potrebbe arrivare fino a 10 miliardi di euro. Messa a disposizione da investitori istituzionali, come assicurazioni, fondi e casse previdenziali. È questa la stima fatta ieri nel corso della terza Giornata dell’investitore istituzionale, organizzata a Roma dalla Febaf, la federazione che riunisce le associazioni dei settori bancario, assicurativo e finanziario.
Lo spostamento verso titoli di debito e di capitale delle nostre imprese di una minima parte del patrimonio e degli asset dei gestori collettivi del risparmio previdenziale e assicurativo apporterebbe risorse ingenti e concrete al mondo produttivo, che potrebbe “investirle in innovazione, programmi di espansione, nuova occupazione con riflessi significativi sulla crescita del Pil”, viene spiegato in una nota in cui si sottolinea che la stima di 10 miliardi, che equivale a una manovra di bilancio, “è approssimata sì, ma per difetto”, secondo diverse simulazioni. “Questo utilizzo – ha spiegato il presidente della Febaf, Luigi Abete – potrebbe attivare la scintilla necessaria a far ripartire gli investimenti, che dopo un periodo positivo stanno attraversando una fase di contrazione”.
Secondo Abete, “la vocazione di lungo termine del risparmio previdenziale e assicurativo si coniugherebbe con le esigenze di sostenibilità previdenziale e assicurativo ormai necessarie in ogni progetto di investimento delle imprese, finanziarie e non”.
Lo spostamento verso titoli di debito e di capitale delle nostre imprese di una minima parte del patrimonio e degli asset dei gestori collettivi del risparmio previdenziale e assicurativo apporterebbe risorse ingenti e concrete al mondo produttivo, che potrebbe “investirle in innovazione, programmi di espansione, nuova occupazione con riflessi significativi sulla crescita del Pil”, viene spiegato in una nota in cui si sottolinea che la stima di 10 miliardi, che equivale a una manovra di bilancio, “è approssimata sì, ma per difetto”, secondo diverse simulazioni. “Questo utilizzo – ha spiegato il presidente della Febaf, Luigi Abete – potrebbe attivare la scintilla necessaria a far ripartire gli investimenti, che dopo un periodo positivo stanno attraversando una fase di contrazione”.
Secondo Abete, “la vocazione di lungo termine del risparmio previdenziale e assicurativo si coniugherebbe con le esigenze di sostenibilità previdenziale e assicurativo ormai necessarie in ogni progetto di investimento delle imprese, finanziarie e non”.
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Luigi abete,