Manovra, la posizione dell’Ania
Sentita in audizione, Maria Bianca Farina ha plaudito al proposito di ridurre il cuneo fiscale, sollevando tuttavia perplessità sul progetto di rimodulazione degli oneri detraibili in base al reddito
08/11/2019
Bene la riduzione del cuneo fiscale, meno la rimodulazione delle detrazioni fiscali. Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, è intervenuta oggi in audizione alle competenti commissioni di Camera e Senato per commentare le misure della legge di Bilancio. “Riteniamo positivo l’intendimento di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e di promuovere gli investimenti pubblici e privati, entrambi di primaria importanza”, ha affermato nelle battute iniziali del suo intervento. “Il settore assicurativo – ha aggiunto – è pronto a offrire il proprio contributo, sia come investitore istituzionale sia come gestore di rischi, allo sviluppo del Paese”. A tal proposito, Farina ha ricordato che “con oltre 900 miliardi di euro (oltre il 50% del Pil) l’industria delle assicurazioni ha sempre sostenuto il debito pubblico, finanziando investimenti in titoli sovrani anche nei momenti più difficili”. Nella stessa ottica si inserisce poi la decisione di dar vita a un fondo che, ha spiegato Farina, “ha l’obiettivo di investire esclusivamente in infrastrutture italiane, incluse quelle a carattere sociale e ambientale”.
Maggiori dubbi destano invece le misure volte a una rimodulazione degli oneri detraibili in base al reddito. “La riduzione delle detrazioni fiscali prevista per i titolari di redditi individuati dalla norma quali elevati – ha spiegato Farina – solleva più di una perplessità”. In particolare, il vertice dell’Ania ha invitato a “considerare il particolare valore sociale delle polizze sulla vita e contro il rischio di invalidità permanente, così come delle polizze che coprono contro il rischio di perdita di autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana e di quelle per la copertura dei danni derivanti dalle catastrofi naturali”. Il venir meno della detrazione fiscale, ha aggiunto, “potrebbe costituire un disincentivo al ricorso allo strumento assicurativo”, che avrebbe paradossalmente come risultato “un maggior onere futuro per lo Stato, a fronte di un risparmio che secondo le stime è pari, a regime, a circa 60 milioni annui”.
In chiusura, il presidente dell’Ania ha avanzato una serie di proposte volte, dal suo punto di vista, a sostenere lo sviluppo e la crescita del Paese. Al fine di incentivare la partecipazione dei giovani alla previdenza complementare, Farina ha invitato la platea a considerare l’azzeramento dell’onere fiscale “sopportato dalle forme pensionistiche complementari nella fase dell’investimento delle risorse per i giovani di età inferiore ai 35 anni”. Restando nell’ambito del welfare, Farina ha auspicato “un sistema sanitario in cui, a integrazione del prezioso sistema pubblico, trovino spazio non solo i fondi chiusi di categoria ma anche i fondi aperti e le polizze assicurative, con condizioni di accesso, di gestione e di trattamento fiscale uguali per tutti”.
Tre, invece, le richieste nel settore degli investimenti in economia reale: revisione della normativa sui Pir che, dopo le modifiche arrivate con l’ultima legge di Bilancio, hanno registrato una sostanziale battuta di arresto; estensione anche ai titolari di polizze vita tradizionali con finalità previdenziali degli incentivi fiscali previsti per gli iscritti a forme di previdenza complementare che investono in azioni di imprese residenti e Pir; ed estensione degli incentivi previsti per gli impieghi in fondi Eltif anche agli iscritti alla previdenza complementare e agli assicurati delle polizze tradizionali.
Chiusura di audizione, infine, con un’analisi delle carenze riscontrate sul fronte della prevenzione dei danni derivanti dalle calamità naturali. “Ad oggi – ha osservato Farina – nel nostro Paese è vigente, sostanzialmente, un sistema assicurativo di tipo volontario”, in cui sono presenti una serie di incentivi fiscali riconosciuti ai premi versati per polizze catastrofali a copertura delle abitazioni private. La diffusione delle polizze resta tuttavia ancora limitata: lo scorso marzo era pari soltanto al 3,2% delle abitazioni. Per questo, Farina ha auspicato la “creazione di un impianto fondato sulla mutualizzazione dei rischi”. Anche in questo caso, ha chiosato il presidente dell’Ania, “siamo pronti a offrire il nostro contributo nelle sedi competenti per arrivare a un sistema regolamentato ritenuto più efficace per la protezione del nostro Paese”.
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