Ifrs17, tutto rimandato al 2023
Insurance Europe plaude alla decisione dello Iasb, ma sottolinea che importanti questioni restano irrisolte
Ora è ufficiale: i nuovi principi contabili Ifrs17 entreranno in vigore nel 2023. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dall'International Accounting Standards Board (Iasb), al termine del confronto avuto sugli emendamenti alle norme per i contratti assicurativi che erano stati posti in pubblica consultazione nel giugno del 2019. L'istituto ha inoltre deciso di estendere le esenzioni concesse ad alcuni assicuratori per l'applicazione degli Ifrs9 sugli strumenti finanziari, in modo tale da garantire una contestuale e ordinata esecuzione di entrambi i principi contabili. “La tempestiva attuazione degli Ifrs17 è fondamentale per migliorare la qualità e la comparabilità dei valori contabili dei contratti assicurativi”, ha osservato lo Iasb in una nota. “Tuttavia – ha proseguito – la decisione di board di posticipare l'entrata in vigore di due anni consentirà agli assicuratori di tutto il mondo di applicare i nuovi standard nello stesso momento, cosa che il board considera vantaggiosa per investitori, assicuratori e altri stakeholder”. Lo Iasb ha infine confermato che proseguirà con le proposte delineate nel documento posto in pubblica consultazione nel giugno del 2019, seppur con qualche piccola modifica che accoglie parte dei riscontri ricevuti. L'istituto prevede di presentare gli emendamenti agli Ifrs17 nel secondo trimestre del 2020.
“Accogliamo con favore la decisione di posticipare l'entrata in vigore degli Ifrs17 e di estendere le esenzioni all'applicazione degli Ifrs9 al 2023”, ha commentato in una nota Olav Jones, vice direttore generale di Insurance Europe. “Gli Ifrs17 – ha proseguito – introdurranno numerosi e fondamentali cambiamenti alla misurazione dello stato patrimoniale e alla presentazione del conto economico: bisognerà ripensare e sviluppare modelli, dati, risorse attuariali, sistemi IT, formazione e comunicazione agli investitori”. Per Jones, inoltre, la proroga permetterà di avere una data di entrata in vigore coerente a livello globale. A detta della federazione, il posticipo di due anni non fermerà o rallenterà il processo di adattamento ai nuovi standard, ma consentirà alle compagnie, comprese quelle più piccole, di superare concreti vincoli operativi e impatti regolatori. Tuttavia, a detta di Jones, molto altro si sarebbe potuto fare per consentire una più ordinata applicazione dei nuovi standard contabili. “Siamo dispiaciuti che lo Iasb abbia deciso di non affrontare le preoccupazioni sul requisito delle annual cohort e abbia lasciato irrisolte altre importanti questioni per il settore”, ha concluso Jones.
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