Blockchain, smart contract e assicurazioni
Il consultation paper reso disponibile da Eiopa pone in evidenza le potenzialità della tecnologia per il settore e le possibili criticità su cui sarà necessario concentrarsi
20/07/2021
Il 29 aprile scorso l’Eiopa, l’autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, ha pubblicato un Consultation paper in materia di blockchain e smart contract in campo assicurativo.
L’iniziativa, che ha seguito la pubblica consultazione in tema di open insurance chiusasi il 28 aprile 2021, si colloca in un contesto normativo e tecnologico in rapida evoluzione, nell’ambito del quale, come ricordato da Eiopa, le istituzioni comunitarie hanno messo in cantiere una serie di iniziative legislative ad ampio spettro, come, ad esempio, la proposta di regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA) e la proposta di regolamento su un regime pilota per le infrastrutture di mercato basato sulla tecnologia Dlt (Distributed Ledger Technology, ossia sistemi basati su un registro distribuito).
Prima di ripercorrere i punti salienti del documento e comprenderne gli obiettivi, ricorderemo brevemente, in estrema sintesi e senza pretese di completezza, che cosa si intende per blockchain e smart contract e quale può essere il loro utilizzo in campo assicurativo.
La blockchain è riconducibile nell’ambito delle tecnologie Dlt, che permettono alle parti di scambiare ogni tipo di dato digitale in modalità peer-to-peer (P2P), minimizzando o escludendo la presenza di terze parti o intermediari. Le blockchain sono dunque Dlt ma, attenzione, non tutte le Dlt sono blockchain.
CARATTERISTICHE UTILI A SMART CONTRACT E POLIZZE PARAMETRICHE
In particolare, la blockchain è un sottoinsieme di Dlt che consente di costruire un database strutturato in blocchi o nodi di rete, che sono tra loro collegati come in una catena (in inglese chain), di modo che ogni transazione avviata sulla rete debba essere validata dalla rete stessa.
Caratteristiche della blockchain sono l’immutabilità (ogni blocco validato e approvato non può essere più modificato dopo l’approvazione di tutta la rete), la tracciabilità (ogni blocco controlla e approva tutte le transazioni consentendo la tracciabilità delle stesse) e la validazione (i blocchi sono collegati in modo tale che ogni transazione viene validata dalla rete). Un’altra caratteristica fondamentale di questa tecnologia è la sicurezza dei dati delle transazioni, attraverso l’utilizzo di strumenti crittografici.
In campo assicurativo, l’utilizzo della blockchain passa attraverso gli smart contract, cioè programmi informatici la cui esecuzione vincola due o più parti senza la necessità di coordinamento o intervento umano. Come? Attraverso la loro registrazione e convalida in una blockchain appunto, che può eseguirli e applicarli automaticamente.
Un esempio pratico dell’applicazione delle tecnologie in questione è rappresentato da alcune tipologie di polizze parametriche che coprono il rischio di annullamento viaggi.
Le stesse, infatti, consentono di automatizzare il processo di liquidazione e indennizzo del sinistro al verificarsi dell’evento (ad es. cancellazione dovuta a maltempo), con notevoli vantaggi per le compagnie e per i clienti in termini di user experience.
Un altro esempio, che apprendiamo dal report dell’Ivass Analisi trend offerta prodotti assicurativi (periodo luglio – dicembre 2020), pubblicato nel mese di aprile 2021, è l’utilizzo della blockchain a copertura della realizzazione di opere di bonifica, che ha come beneficiario il Comune, per prevenire il fenomeno, in crescita, delle frodi nel settore degli appalti pubblici.
RISCHI E BENEFICI SECONDO L’AUTORITÀ EUROPEA
Nel contesto sopra delineato si colloca il documento di consultazione, con il quale l’Eiopa ha inteso fornire una panoramica sui rischi e sui benefici di blockchain e smart contract nel settore assicurativo, chiedendo agli stakeholder interessati di fornire la loro opinione.
Tra i benefici, Eiopa individua la possibilità di incrementare l’automazione, di ridurre la duplicazione dei processi e di aumentare l’efficienza (ad esempio, come abbiamo visto, nella liquidazione dei sinistri), per migliorare l’esperienza dei clienti e la qualità dei dati. Secondo l’autorità europea, l’utilizzo e la diffusione delle tecnologie in questione potrebbe, inoltre, spingere verso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, fornendo nel contempo importanti strumenti alle autorità di vigilanza prudenziale e di condotta (SupTech).
In particolare, lato sviluppo prodotti la blockchain potrebbe facilitare l’adozione di piattaforme ed ecosistemi assicurativi, migliorando l’interazione con terze parti, promuovendo modelli di business assicurativi peer-to-peer completamente decentralizzati o implementando i sopra citati prodotti assicurativi parametrici.
Lato autorità di vigilanza, invece, tra i vantaggi evidenziati da Eiopa ci sono la possibilità di automatizzare il reporting normativo, rendendolo più efficiente e trasparente, e di ottenere l’accesso in tempo reale ai contratti firmati e alle informazioni che contengono (i.e. monitoraggio normativo in tempo reale).
Tra i rischi/sfide l’Eiopa individua la complessità della tecnologia stessa, il consumo di energia, la protezione dei dati e la privacy, il rischio informatico (cyber security), l’integrazione con infrastrutture legacy o l’interoperabilità e la standardizzazione tra diverse blockchain.
UNA VALUTAZIONE ANCHE SUGLI ASPETTI GIURIDICI
Ma non solo. Sono state espresse preoccupazioni in relazione alla qualificazione giuridica degli smart contract, anche in riferimento a possibili problematiche specifiche che potrebbero sorgere sulla base dell’evoluzione della tecnologia e dei suoi utilizzi nei processi aziendali da parte di imprese di assicurazione e intermediari (ma anche da parte di soggetti terzi, in prospettiva open insurance).
Ecco, quindi, che è importante, come sottolineato da Eiopa, che venga promosso un approccio generale europeo armonizzato alla blockchain, che potrebbe promuovere e facilitare il corretto dimensionamento della stessa e degli smart contract, anche nel contesto assicurativo.
Il tutto tenendo in considerazione l’operatività e i punti di vista dei diversi soggetti coinvolti, ovvero gli assicuratori (compresi i distributori), i supervisori (in Italia Ivass) e i consumatori, chiamati, tra l’altro, a portare esempi pratici di use case e business model in ambito UE, ma non solo, oltre a quelli già citati nel consultation paper.
Da non trascurare, infine, gli aspetti legati alle criptovalute e al loro utilizzo in campo assicurativo, anch’essi oggetto della survey dell’Eiopa, tema sul quale ci piacerebbe tornare in un prossimo contributo.
Importante, la deadline per fornire le opinioni/commenti ad Eiopa è il 29 luglio 2021. Vedremo quali saranno le reazioni del mercato, che verranno pubblicate da Eiopa sul proprio sito e che andranno lette in maniera coordinata con gli esiti alla fase di pubblica consultazione in materia di open insurance della quale abbiamo detto in apertura.
Reazioni che secondo l’autorità potrebbero anche aiutare a fornire un contributo per le imminenti iniziative legislative previste nella Digital Finance Strategy della Commissione europea (comunicazione del 24 settembre 2020), che ricoprono una serie di tematiche cruciali, sia in prospettiva fintech, sia in prospettiva insurtech, quali la digital identity, l’open finance, i cryptoasset, le stablecoin, la Dlt, la tutela del consumatore e la resilienza digitale.
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