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Le assicurazioni reggono alla prova Solvency II

Le compagnie europee superano gli stress test Eiopa, nella prospettiva della nuova direttiva. Per le imprese italiane, emerge una sufficiente capitalizzazione che diviene lievemente più bassa della media europea, nello scenario Core, più alta, nello scenario giapponese low yield e, in quello di base, tutti i player coinvolti soddisfano i futuri requisiti di capitale imposti dal 1° gennaio 2016

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Il settore assicurativo è sufficientemente capitalizzato in ottica Solvency II. E' quanto emerge dagli stress test Eiopa 2014, condotti dall'Autorità, in accordo con gli Istituti nazionali di vigilanza - su compagnie e gruppi, rappresentanti il 55% del mercato europeo e su imprese assicuratrici, rappresentanti il 60% del mercato italiano - con l'obiettivo di testare la robustezza complessiva del settore assicurativo e identificare le principali vulnerabilità, senza voler quindi definire l'adeguatezza patrimoniale delle singole aziende.
Per saggiare la tenuta delle assicurazioni, sono stati costruiti uno scenario di base - in cui si sono ricalcolati i requisiti di capitale secondo le future regole di Solvency II - e due esercizi di stress, entrambi molto severi. Il primo, definito Core, è basato su due ipotesi: che il mercato sia colpito da shock finanziari di varia natura e forte intensità (caduta dei corsi azionari, aumento dello spread sui titoli governativi e sulle obbligazioni corporate); che si produca un brusco peggioramento dei fattori di rischio specifici del settore assicurativo, sia nel comparto vita (ad esempio, riscatti di massa), sia in quello danni (ad esempio, catastrofi naturali). Il secondo esercizio, definito Low Yield, si fonda su due ipotesi: una di tipo giapponese, con livelli bassi dei tassi d'interesse su tutte le scadenze e l'altra che assume una marcata inversione della curva dei tassi, con quelli a breve scadenza più alti di quelli a lunga. Entrambi gli esercizi hanno preso a riferimento i dati di fine 2013 e il requisito di capitale - Solvency Capital Requirement (Scr) - è stato calcolato sulla base della cosiddetta formula standard, prevista da Solvency II, che non prende in considerazione l'uso di modelli interni o di parametri specifici per la valutazione dei rischi, pure previsti da Solvency II e che commisurano il requisito di capitale all'effettivo profilo di rischio delle assicurazioni.
Nello scenario di base, emerge che il 14% delle aziende europee non soddisfa i futuri requisiti di capitale imposti da Solvency II, che il settore è maggiormente vulnerabile a uno scenario di shock finanziari del Core Stress Test e che, in un prolungato scenario, il 24% delle assicurazioni non raggiungerebbe il proprio Solvency Capital Requirement.

Tiene il sistema italiano
In particolare, per il sistema italiano, emerge una sufficiente capitalizzazione nella prospettiva della nuova direttiva: sotto stress, essa diviene lievemente più bassa della media europea, nello scenario Core; è invece più alta, nello scenario giapponese Low Yield, mentre, in quello di base, tutti i soggetti italiani, coinvolti nell'esercizio, soddisfano i futuri requisiti di capitale imposti da Solvency II, contro l'86% nell'intero campione europeo.
Nell'ipotesi più severa di shock finanziari del Core Stress Test, metà dei soggetti italiani continuerebbero a soddisfare i requisiti di capitale di Solvency II (56% nell'intero campione europeo) e, nell'ipotesi del Low Yield Stress Test, l'83% delle imprese nazionali continuerebbero a soddisfare il requisito patrimoniale (76% nell'intero campione europeo), anche in forza di un miglior allineamento, sia della durata finanziaria sia del rendimento fra attività e passività di bilancio.
Dagli esiti di questo esercizio si traggono importanti indicazioni per l'attività di vigilanza anche nel nostro paese, in linea con le raccomandazioni Eiopa. In particolare, si raccomanda alle Autorità nazionali di impegnarsi in una valutazione rigorosa del grado di preparazione delle imprese di assicurazione, in particolare per quanto riguarda le situazioni in cui gli aumenti di capitale e/o la gestione dei bilanci richiedano azioni specifiche.

Capire rischi e vulnerabilità
Per quanto riguarda le principali vulnerabilità identificate dagli stress test, si raccomanda alle Autorità di adoperarsi affinché le aziende abbiano una chiara comprensione delle loro esposizioni al rischio, della loro vulnerabilità a determinati scenari di stress e che sappiano intraprendere azioni di recupero se tali vulnerabilità dovessero materializzarsi: indicazioni su cui, anche l'Ivass farà leva per garantire un ordinato passaggio al nuovo regime e rafforzare, ove necessario, i presidi di controllo e gestione dei rischi delle compagnie.
"Gli stress test 2014 di Eiopa - ha dichiarato Gabriel Bernardino, presidente della Eiopa - sono stati un vero e proprio strumento di vigilanza preventiva, che ha fornito all'Autorità di vigilanza dell'Ue un quadro aggiornato delle imprese capaci di rispettare i requisiti Solvency II, attraverso una serie di stress rigorosi e severi che ci hanno indicato le aree in cui le imprese sono più vulnerabili. Le raccomandazioni Eiopa garantiranno che le vulnerabilità individuate saranno affrontate e che le azioni raccomandate agli organi di vigilanza saranno prese in modo coerente".
All'esercizio, hanno aderito soggetti provenienti dai 28 Paesi dell'Unione europea e dalla Norvegia: 60 gruppi assicurativi di imprese e 107 imprese singole, per il core stress test; 225 imprese singole per il low yield stress test; per l'Italia, hanno partecipato al primo test 5 gruppi e un'impresa singola, al secondo 6 imprese singole.

Laura Servidio







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