Generali si prepara a entrare nel capitale di Cattolica
Siglata la partnership tra i due gruppi. Pronti 300 milioni di euro per l’aumento di capitale: con una quota del 24,4% il Leone diventerà azionista rilevante del gruppo veronese che però dovrà abbandonare il modello cooperativo e diventare Spa
Sta per arrivare da Generali una parte cospicua dell’aumento di capitale “fino a 500 milioni di euro” necessario a Cattolica. I due gruppi assicurativi hanno annunciato “l’avvio di una partnership strategica” attraverso cui Generali si impegna a diventare azionista rilevante con il 24,4% di Cattolica attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato per 300 milioni di euro condizionato alla trasformazione di Cattolica in Spa.
Da cooperativa a Spa entro l’aprile 2021
L’accordo, spiega una dettagliata nota congiunta, poggia su tre pilastri strategici. Il primo riguarda gli accordi industriali e commerciali attorno a quattro ambiti (asset management, internet of things, salute e riassicurazione). Il secondo pilastro è l’aumento di capitale, subordinato a due condizioni: che Cattolica si trasformi in Spa e che vengano definite “talune modifiche statutarie relative alla governance” della società veronese. Una volta verificatisi questi cambiamenti, Generali si impegna a sottoscrivere un aumento di capitale di 300 milioni di euro, diventando così un “azionista rilevante” di Cattolica, forte di una partecipazione pari al 24,4%. Generali, inoltre, avrà la facoltà di sottoscrivere pro quota il successivo aumento di capitale in opzione per tutti gli azionisti, per un ulteriore controvalore massimo pari a 200 milioni. Il terzo pilastro dell’accordo definisce gli step che dovranno portare Cattolica a diventare Spa. L’accordo prevede la trasformazione da cooperativa a società per azioni con effetto dal primo aprile 2021, e “l’adozione di modifiche statutarie a tutela dell’investimento (in vigore sino alla data di efficacia della trasformazione) costituiscano condizioni sospensive per l’ingresso di Generali nel capitale di Cattolica come azionista rilevante”.
Accordi commerciali, dall’asset management alla riassicurazione
La partnership prevede quattro iniziative industriali che rappresentano “importanti opportunità di crescita profittevole sui servizi ai clienti del segmento danni e nel comparto asset management”, facendo leva “sulle competenze e capacità di Generali nella gestione degli investimenti, nell’innovazione digitale e nei servizi salute” che potranno consentire a Cattolica “di ampliare e migliorare l’offerta alla propria clientela con nuovi e innovativi servizi accessori”. In particolare gli accordi che hanno durata pluriennale prevedono
la gestione da parte di Generali Asset Management di parte del portafoglio investimenti di Cattolica" volta all’incremento dell’efficienza, facendo leva sulle competenze ed expertise specialistiche".
Per quanto riguarda l’Internet of Things, la partnership consentirà di mettere a disposizione dei clienti Cattolica la piattaforma IoT sviluppata da Generali Jeniot per lo sviluppo del business telematico auto, casa, pet e imprese.
Relativamente al business Salute, l’accordo prevede l’estensione alla clientela di Cattolica dei servizi innovativi di Generali Welion in ambito salute, attualmente non offerti da Cattolica, e l’esternalizzazione di parte dei servizi di liquidazione e assistenza da parte di Cattolica sempre a Generali Welion.
Infine, c’è la parte dedicata alla riassicurazione, che prevede un accordo di collaborazione tra Cattolica e Generali, con Generali principale partner in relazione ad una quota dei rischi da riassicurare.
Come avverrà l’aumento di capitale
Quanto all’aumento di capitale riservato “con esclusione del diritto di opzione”, per un ammontare complessivo pari a 300 milioni di euro, l’operazione, come già detto, permetterebbe a Generali di raggiungere una quota in Cattolica pari a 24,4% (calcolata scomputando le azioni proprie). L’aumento di capitale riservato a Generali prevede l’emissione di 54,054 milioni di azioni di Cattolica a un prezzo di emissione per azione pari a 5,55 euro. Oltre all’aumento di capitale per 300 milioni di euro, Cattolica prevede di deliberare un aumento di capitale in opzione a favore di tutti gli azionisti per un valore di massimi 200 milioni di euro da effettuarsi successivamente, al fine di completare il rafforzamento patrimoniale come si attende l’Ivass. Nei dettagli, è previsto che il cda di Cattolica convochi l’assemblea straordinaria, da tenersi entro il 31 luglio, per la deliberazione di trasformazione della Società in Spa e il conseguente cambio di statuto. La nota spiega che entro la data del 15 luglio il cda di Cattolica
Approverà la prima trance dell’aumento di capitale (per 300 milioni di euro) riservato a Generali con le nuove azioni (emesse, come già detto, al prezzo di euro 5,55 per azione), e la seconda trance dell’aumento (per 200 milioni di euro) in opzione.
Forma giuridica e governance
Da cooperativa a Spa entro l’aprile 2021
L’accordo, spiega una dettagliata nota congiunta, poggia su tre pilastri strategici. Il primo riguarda gli accordi industriali e commerciali attorno a quattro ambiti (asset management, internet of things, salute e riassicurazione). Il secondo pilastro è l’aumento di capitale, subordinato a due condizioni: che Cattolica si trasformi in Spa e che vengano definite “talune modifiche statutarie relative alla governance” della società veronese. Una volta verificatisi questi cambiamenti, Generali si impegna a sottoscrivere un aumento di capitale di 300 milioni di euro, diventando così un “azionista rilevante” di Cattolica, forte di una partecipazione pari al 24,4%. Generali, inoltre, avrà la facoltà di sottoscrivere pro quota il successivo aumento di capitale in opzione per tutti gli azionisti, per un ulteriore controvalore massimo pari a 200 milioni. Il terzo pilastro dell’accordo definisce gli step che dovranno portare Cattolica a diventare Spa. L’accordo prevede la trasformazione da cooperativa a società per azioni con effetto dal primo aprile 2021, e “l’adozione di modifiche statutarie a tutela dell’investimento (in vigore sino alla data di efficacia della trasformazione) costituiscano condizioni sospensive per l’ingresso di Generali nel capitale di Cattolica come azionista rilevante”.
Accordi commerciali, dall’asset management alla riassicurazione
La partnership prevede quattro iniziative industriali che rappresentano “importanti opportunità di crescita profittevole sui servizi ai clienti del segmento danni e nel comparto asset management”, facendo leva “sulle competenze e capacità di Generali nella gestione degli investimenti, nell’innovazione digitale e nei servizi salute” che potranno consentire a Cattolica “di ampliare e migliorare l’offerta alla propria clientela con nuovi e innovativi servizi accessori”. In particolare gli accordi che hanno durata pluriennale prevedono
la gestione da parte di Generali Asset Management di parte del portafoglio investimenti di Cattolica" volta all’incremento dell’efficienza, facendo leva sulle competenze ed expertise specialistiche".
Per quanto riguarda l’Internet of Things, la partnership consentirà di mettere a disposizione dei clienti Cattolica la piattaforma IoT sviluppata da Generali Jeniot per lo sviluppo del business telematico auto, casa, pet e imprese.
Relativamente al business Salute, l’accordo prevede l’estensione alla clientela di Cattolica dei servizi innovativi di Generali Welion in ambito salute, attualmente non offerti da Cattolica, e l’esternalizzazione di parte dei servizi di liquidazione e assistenza da parte di Cattolica sempre a Generali Welion.
Infine, c’è la parte dedicata alla riassicurazione, che prevede un accordo di collaborazione tra Cattolica e Generali, con Generali principale partner in relazione ad una quota dei rischi da riassicurare.
“L’esecuzione di tali accordi – sottolinea la nota congiunta – è necessaria per la realizzazione della partnership strategica”.
Quanto all’aumento di capitale riservato “con esclusione del diritto di opzione”, per un ammontare complessivo pari a 300 milioni di euro, l’operazione, come già detto, permetterebbe a Generali di raggiungere una quota in Cattolica pari a 24,4% (calcolata scomputando le azioni proprie). L’aumento di capitale riservato a Generali prevede l’emissione di 54,054 milioni di azioni di Cattolica a un prezzo di emissione per azione pari a 5,55 euro. Oltre all’aumento di capitale per 300 milioni di euro, Cattolica prevede di deliberare un aumento di capitale in opzione a favore di tutti gli azionisti per un valore di massimi 200 milioni di euro da effettuarsi successivamente, al fine di completare il rafforzamento patrimoniale come si attende l’Ivass. Nei dettagli, è previsto che il cda di Cattolica convochi l’assemblea straordinaria, da tenersi entro il 31 luglio, per la deliberazione di trasformazione della Società in Spa e il conseguente cambio di statuto. La nota spiega che entro la data del 15 luglio il cda di Cattolica
Approverà la prima trance dell’aumento di capitale (per 300 milioni di euro) riservato a Generali con le nuove azioni (emesse, come già detto, al prezzo di euro 5,55 per azione), e la seconda trance dell’aumento (per 200 milioni di euro) in opzione.
Forma giuridica e governance
Oltre alla trasformazione in Spa, l’altra precondizione posta da Generali prevede l’adozione da parte di Cattolica di talune modifiche statutarie “volte a tutelare i diritti di Generali dal momento della sottoscrizione dell’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione fino alla data di efficacia della trasformazione”. Queste modifiche includono il diritto di veto di Generali nell’assemblea dei soci e nel consiglio di amministrazione in relazione a determinate materie rilevanti a tutela degli interessi finanziari di Generali come investitore e socio di Cattolica, nonché la nomina di tre membri del consiglio di amministrazione.
Soddisfazione è stata espressa su entrambi i fronti. Secondo Marco Sesana, country manager & ceo di Generali Italia e global business Lines, “la partnership strategica con Cattolica è un’opportunità unica, oggi in Italia, di crescita profittevole nell’asset management e nei servizi innovativi ai clienti danni”, che permette di estendere i servizi sulla salute e la telematica targati Generali “agli oltre 3,5 milioni di clienti di Cattolica. Il nostro ingresso come azionista rilevante coglie l’opportunità di partecipare al rafforzamento patrimoniale e alla trasformazione in Spa di Cattolica”. Paolo Bedoni e Carlo Ferraresi, rispettivamente presidente e dg di Cattolica giudicano la partnership strategica come “un progetto rilevante nella storia di Cattolica che, con l’obiettivo di preservare la centralità del territorio, dei clienti e dei dipendenti, offre una importante opportunità di creazione di valore per i soci e azionisti. Infatti, attraverso questo accordo il gruppo Cattolica potrà beneficiare per i suoi clienti di nuovi ed innovativi servizi del gruppo Generali e potrà rafforzare la propria posizione di capitale”.
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