Reale Group, vola l’utile semestrale: 151 milioni di euro, +57,8%
Il gruppo torinese registra anche una crescita della raccolta complessiva, salita a 2,63 miliardi di euro
Nel primo semestre 2021 la raccolta complessiva di Reale Group si è attestata a circa 2,63 miliardi di euro, in crescita (+ 5,5%) rispetto allo stesso periodo del 2020, con entrambi i comparti in incremento (+3,5% danni ; +9,2% vita).
Il risultato economico si conferma ampiamente positivo: l’utile è in crescita del 57,8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, attestandosi a 151 milioni di euro (contro i 95,6 milioni di euro dello stesso periodo del 2020).
Alla generazione di tale profitto, sottolinea una nota del gruppo torinese, ha contribuito in maniera rilevante Reale Immobili, con una plusvalenza di circa 89 milioni di euro per un'importante operazione di apporto a un fondo immobiliare di undici edifici a destinazione d'uso prevalentemente residenziale. “Tale operazione – si legge nella nota – è frutto della crescente capacità di Reale Immobili di creare valore attraverso la strategia di valorizzazione dei propri asset immobiliari destinando parte di essi alla conservazione e parte alla cessione per una ordinaria rotazione di portafoglio”.
Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo cresce del 4,4%, attestandosi a 3,08 miliardi di euro (contro i 2,95 miliardi di euro del 2020).
Il solvency ratio del gruppo nel primo semestre ammonta al 293% (290% a fine 2020), “confermandosi tra i più elevati sia del mercato italiano sia di quello europeo”.
I risultati della capogruppo
L'utile di esercizio della capogruppo Reale Mutua, determinato utilizzando i principi contabili internazionali, è pari a 131,8 milioni di euro, in aumento di 80 milioni di euro rispetto all'analogo periodo del 2020; mentre l’utile della mutua assicuratrice calcolato secondo i principi contabili nazionali, è invece di 118,9 milioni di euro (33,2 milioni nella semestrale 2020).
Il volume dei premi contabilizzati da Reale Mutua, pari a 1,27 miliardi di euro, è in crescita del 14,6% sull'analogo periodo del 2020, con variazioni positive, sia del comparto vita (+ 32% rispetto 30 giugno 2020) sia di quello danni (+5,5%), quest'ultimo, sottolinea la nota, “sospinto dal forte incremento della componente non auto e da un settore auto, seppur di poco, in aumento”.
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