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Swiss Re chiude in rosso il terzo trimestre 2022

A pesare sui conti al 30 settembre è soprattutto il costo dei danni provocati dall’uragano Ian

Swiss Re chiude in rosso il terzo trimestre 2022
Swiss Re ha annunciato di aver chiuso i primi nove mesi 2022 con una perdita netta di 285 milioni di dollari, e un Roe in negativo del 2,1%. La performance negativa era comunque attesa: il riassicuratore aveva già anticipato di aspettarsi perdite per circa mezzo miliardo di dollari alla fine del terzo trimestre. A pesare sui conti sono stati soprattutto i numerosi disastri naturali.

Secondo il ceo di Swiss Re, Christian Mumenthaler, “i primi nove mesi dell'anno sono stati segnati da una convergenza di eventi che hanno influito sulla performance finanziaria di Swiss Re: dalle turbolenze dei mercati finanziari, all’aumento dei sinistri legati alle catastrofi naturali, all’impennata dell'inflazione e alla guerra in Ucraina. Se il settore P&C è stato significativamente colpito da questi venti contrari – ha sottolineato – tutte le altre attività stanno andando bene e sono sulla buona strada per raggiungere i target finanziari del 2022”. La nota positiva è rappresentata dalla raccolta: nei primi nove mesi di quest’anno i premi sono aumentati dell'1,3% a 32,4 miliardi di dollari.

Nello specifico, da gennaio a settembre i disastri naturali hanno causato perdite per 2,7 miliardi di dollari, quasi la metà è da imputare all’uragano Ian che si è abbattuto sugli Stati Uniti orientali e sui Caraibi. Tra gli altri eventi catastrofali più impattanti, Swiss Re cita in particolare la grandine e la siccità in Europa, i tifoni in Asia e le inondazioni in Australia come principali cause dei costi elevati.

Tutto ciò fa sì che nella divisione dei danni e della responsabilità civile (P&C Reinsurance) sia stato accusato un passivo di 283 milioni. Dal canto suo, il combined ratio - ossia il rapporto tra i premi incassati e i sinistri per cui sono state versate prestazioni - è peggiorato di quasi 9 punti percentuali arrivando al 106,1%. Quando questo importante indicatore supera il 100%, si parla di una perdita operativa.

Le cose sono andate meglio nel comparto life & health, dove il secondo gruppo riassicurativo al mondo ha registrato un utile di 221 milioni, con le richieste di risarcimento relative alla pandemia che si sono dimezzate a 608 milioni. Infine, nel settore corporate i guadagni sono ammontati a 356 milioni.

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