Fusione Generali-Cattolica, gli accordi sindacali
Tra i nodi sciolti durante la riunione, fanno sapere le organizzazioni sindacali First Cisl, Fisac Cgil, Fna, Snfia e Uilca, c’è stata la conferma delle sedi di lavoro
Si delineano i contorni del futuro dei dipendenti e del loro collocamento, nella fusione tra Generali e Cattolica. Un incontro tra la direzione di Generali e le organizzazioni sindacali, First Cisl, Fisac Cgil, Fna, Snfia e Uilca, ha messo le basi per la riorganizzazione della forza lavoro all’indomani delle operazioni che porteranno, dal primo luglio, alla fusione per incorporazione di Genertel in Cattolica, alla scissione parziale e proporzionale di Cattolica in Generali Italia e alla fusione per incorporazione di Generali Business Solutions in Generali Italia.
Tra i nodi sciolti durante la riunione, fanno sapere le sigle sindacali, c’è stata la “conferma delle sedi di lavoro e l’istituto del distacco per un numero limitato di persone quale strumento per la gestione della scissione parziale” di Cattolica in Generali Italia.
“Il gruppo – continuano le Oo. Ss. – si è impegnato a fornire nei prossimi giorni gli elenchi di tutti i colleghi interessati dall’operazione e che quindi confluiranno in Generali Italia”.
Per quanto riguarda Genertel, gli approfondimenti richiesti dalle organizzazioni sindacali hanno evidenziato che si tratta “meramente di un’operazione di fusione orientata alla sola acquisizione delle licenze assicurative di Cattolica”, senza impatto sul personale.
A livello di business e di organizzazione aziendale per Cattolica non ci saranno cambiamenti sostanziali: come previsto, il brand rimarrà, con la rete agenziale indipendente, e la sede di Verona diventerà un polo di Generali Country Italia.
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