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Completata l’integrazione di Cattolica in Generali Italia

L’operazione diventa effettiva da luglio. Il marchio diventa una divisione all’interno della principale compagnia italiana del Leone di Trieste

Completata l’integrazione di Cattolica in Generali Italia
Generali Italia ha completato uno dei passaggi principali nel processo di integrazione societaria di Cattolica Assicurazioni. Dal primo luglio lo storico marchio veronese diventa una divisione all’interno della principale compagnia italiana del Leone di Trieste. L’operazione, chiusa con un anno di anticipo, “produrrà sinergie fino a 130 milioni di euro al termine del 2025, superiori agli 80 milioni di euro inizialmente previsti”, spiega una nota, dove si sottolinea che Generali Italia, dopo questa operazione, diventa “di fatto la prima compagnia in Italia sia nei rami danni sia nei rami vita”.

L’integrazione di Cattolica rappresenta “la più importante operazione di Generali Italia nell’ambito del piano strategico di gruppo, Lifetime Partner 24: Driving Growth”.

L’accelerazione sul percorso di integrazione è stata decisa lo scorso settembre e, a tale scopo, era stata disegnata una nuova riorganizzazione societaria che aveva portato alla fusione di Genertel in Cattolica e alla contestuale ridenominazione di Cattolica in Genertel, valorizzando la licenza mista (danni e vita) di Cattolica.

Secondo Generali Italia, l’operazione (autorizzata lo scorso 28 marzo dall’Ivass) “garantisce maggiore coerenza con il modello operativo e di business di Country Italia che prevede legal entity dedicate per canale distributivo: Generali Italia e Cattolica attraverso le reti agenziali; Alleanza Assicurazioni attraverso una rete proprietaria di dipendenti e Genertel con il canale diretto”.

Il marchio Cattolica, “importante valore della compagnia grazie all’eccellente lavoro della rete agenziale, confermata nella sua indipendenza”, resta sul mercato con un focus su agricoltura, enti religiosi e terzo settore. Il piano di roll-out di sistemi, processi e prodotti sulla rete Cattolica resta confermato, insieme allo sviluppo dell’offerta di Cattolica nei settori di interesse.

La sede di Verona diviene inoltre un polo della Country Italia di Generali, principalmente focalizzato per Cattolica sul business danni e la rete, le attività del business agro-alimentare e la business unit Enti Religiosi e Terzo Settore. Ospiterà anche le expertise e le capabilities operative di Cattolica che daranno servizio alle rispettive funzioni di Country.

Si conclude così il percorso iniziato con quella che Generali definisce come “partnership strategica” siglata nel giugno del 2020 con Cattolica, ma che di fatto fu il primo passo per il salvataggio della compagnia, cui l’Ivass aveva imposto un aumento di capitale da 500 milioni alla luce di un deterioramento delle condizioni di solvibilità.

Nell’ottobre 2020 Generali è diventata il primo azionista di Cattolica sottoscrivendo un aumento di capitale di 300 milioni di euro. Un anno più tardi, ha lanciato un’opa sul capitale della compagnia veronese, completata positivamente con l’acquisizione dell’84,5% di Cattolica. Nel dicembre del 2021 è stato dato avvio al programma di integrazione e già otto mesi dopo sono state attivate le prime agenzie su sistemi, prodotti e processi di Generali. A maggio 2023 è stato completato il rollout di prodotti, sistemi e processi auto e non auto retail su tutte le 750 agenzie della rete Cattolica.

Secondo Giancarlo Fancel, country manager e ceo di Generali Italia, con l’integrazione di Cattolica “siamo oggi l’operatore numero uno del mercato assicurativo italiano: un motivo di orgoglio, ma anche una grande responsabilità verso tutti i nostri stakeholder. Grazie alla nostra esperienza di successo in progetti di questo tipo, all’impegno di tutti i colleghi, al lavoro quotidiano delle reti distributive delle due compagnie, che nel corso di quest’ultimo anno non hanno mai perso di vista la relazione con il cliente, abbiamo completato questa operazione in tempi molto rapidi. In questa importante fase di integrazione – ha aggiunto Fancel – abbiamo avuto modo di arricchire reciprocamente l’expertise e le eccellenze, valorizzando le competenze delle persone di Cattolica. Attraverso il suo brand, Cattolica proseguirà a sviluppare il proprio business tradizionale, oltre ad un focus sui settori distintivi come agricoltura, enti religiosi e terzo settore. Con questa nuova organizzazione, valorizzando la complementarità dei rispettivi modelli di business, puntiamo a rafforzare la nostra offerta di prodotti e soluzioni innovative ai nostri 12 milioni di clienti”.

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