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Axa Italia, un dibattito su donne e intelligenza artificiale

L'impatto della tecnologia sull'universo femminile al centro di un momento di confronto promosso dalla compagnia

Axa Italia, un dibattito su donne e intelligenza artificiale
Axa Italia rinnova il suo impegno per l'empowerment femminile. Nell'anno della presidenza italiana del Women 7, in occasione dell'evento Donne e AI: ripensiamo il futuro del lavoro e della salute, la compagnia ha infatti promosso a Milano un momento di dibattito e confronto sulla necessità di rendere l'intelligenza artificiale uno strumento realmente rappresentativo della società nel suo complesso.

Il confronto ha preso le mosse dal white paper di Paola Profeta, prorettrice per la diversità, l'inclusione e la sostenibilità dell'Università Bocconi e direttrice dell'Axa Research Lab on Gender Equality, che ha analizzato l'influenza dell'intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, riservando un focus sugli impatti di una sua applicazione in ambito sanitario.

Tre gli elementi finiti al centro dell'analisi: occupazione, etica e salute. Il report ha innanzitutto posto in evidenza le vulnerabilità a cui potrebbero essere soggette le donne a seguito dell'accesso più limitato e delle minori competenze digitali che possono vantare rispetto agli uomini. Nell'ambito della salute si è invece posto l'accento sull'importanza di assicurare che i sistemi basati su intelligenza artificiale siano formati su dataset diversi e rappresentativi, in modo da poter offrire piani diagnostici e terapeutici accurati e personalizzati.

“Vogliamo che l’intelligenza artificiale sia una leva per l’empowerment femminile e non un ulteriore ostacolo sulla già lunga strada che ci separa dalla parità di genere”, ha commentato Chiara Soldano (nella foto), ceo del gruppo Axa Italia.” Questo richiede di colmare il gap di competenze e di coinvolgere attivamente le donne nello sviluppo dell’intelligenza artificiale per garantire un’equa varietà di prospettive: l'empowerment femminile – ha concluso – è per noi parte di una sfida più ampia, che consiste nel costruire società più inclusive e resilienti”.

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