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Generali, utile netto dei nove mesi a 1,1 miliardi di euro in crescita del 37,3%

Il 14 gennaio 2013 a Londra il Leone di Trieste presenterà il nuovo piano. Al momento nessun cambiamento negli accordi con Ppf

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Performance di qualità per Generali nei primi nove mesi dell'anno. Numeri molto positivi per gli utili, il risultato operativo complessivo e il Solvency I che ha beneficiato della definizione della cessione dell'israeliana Migdal. Il group ceo Mario Greco ha confermato anche i target per fine anno, nutrendo estrema fiducia per il loro raggiungimento. Il nuovo piano di Generali verrà inoltre presentato a Londra il 14 gennaio 2013, ha annunciato il ceo del Leone, rispondendo agli analisti in conference call. Greco ha parlato di una strategic review" del business della compagnia. Una road map di lungo periodo che comprenderà le strategie di investimento, di raggiungimento degli utili e di rafforzamento del capitale.

Il nuovo cfo Alberto Minali ha precisato comunque che non ci sono al momento cambiamenti negli accordi tra Generali e Ppf riguardo la put option che potrà esercitare Petr Kellner, il finanziere ceco partner di Generali nella holding. Proprio in questa settimana si era parlato della possibilità di Kellner di vendere l'opzione prima del 2014 a causa del downgrade di Moody's su Generali. Il taglio del rating "non dà a Ppf - ha precisato Minali - un diritto automatico di esercitare la put prima che venga a scadenza nel 2014"

Al settembre 2012 l'utile netto della compagnia di Trieste ha raggiunto 1,1 miliardi di euro, con un balzo del 37,3% rispetto allo stesso periodo del 2011, quando i profitti netti si fermavano a 825 milioni. Un incremento soprattutto dovuto alla buona performance della produzione del settore vita e quindi del relativo risultato operativo. C'è anche da considerare che sul bilancio 2011 hanno pesato le ingenti svalutazioni del titoli di Stato dei Paesi pigs in portafoglio. 

"La priorità in questi primi mesi - ha sottolineato in apertura della conference call Greco - è stata la robustezza del capitale, cosa che continuerà anche per il prossimo periodo. Adotteremo pertanto nuove azioni per migliorare la nostra posizione di capitale. Dobbiamo ottimizzare il capitale con politiche di efficienza: il risultato sarà migliorare la profittabilità". Il ceo ha precisato che tutti i prodotti sono attualmente sotto analisi e, "dove sarà ritenuto appropriato, usciremo da alcune partecipazioni". A questo proposito è intervenuto Minali ribadendo che al momento non ci sono novità sulle cessioni ma che per quanto riguarda Bsi e le attività americane "il processo di vendita è avviato". Ogni altra vendita "sarà valutata nella strategic review'', ha detto.

La raccolta premi totale si è attestata a 51 miliardi di euro (+1,8%) rispetto ai 50,9 miliardi dei primi nove mesi del 2011. La spinta maggiore è arrivata dal ramo danni con una crescita del 4,7% a 17,4 miliardi contro i 16,9 del 2011. Il risultato in Italia ha visto però una flessione dello 0,2%, mentre in Francia (+1,6%), in Germania (+7,5%) e nella media dei Paese Cee (+8,4%) la crescita è stata più sostenuta. Il settore vita è cresciuto minimamente dello 0,4% a 33,5 miliardi. La raccolta netta vita è a 1,1 miliardi, e torna positiva rispetto alla prima metà dell'anno, che la vedeva cedere di 378 milioni.

Ma ci sono altri numeri che Generali può vantare in questi primi nove mesi. Il risultato operativo complessivo è cresciuto del 9,4% a 3,2 miliardi, contro i 3,1 dello stesso periodo del 2011. Il salto di qualità è stato fatto nel terzo trimestre (+43%), nonostante, fanno sapere da Trieste, "gli effetti delle politiche di derisking messe in atto con il nuovo anno, volte a ridurre l'esposizione crossborder ai titoli di Stato". A questo proposito Minali, rispondendo alle domande degli analisti, ha precisato che "il piano di derisking è completato e i numeri dell'ultimo trimestre non subiranno impatti. In questo momento la nostra esposizione sui titoli di Stato è soddisfacente e rientra nei nostri target". 
Il risultato operativo del vita si attesta a 2,1 miliardi di euro (+16,5%), rispetto all'1,9 miliardi dello stesso periodo del 2011. Per quanto riguarda il danni, il risultato operativo è a 1,1 miliardi, in calo del 4,3%, contro l'1,2 miliardi del 2011. Sul dato hanno pesato ovviamente le catastrofi naturali (ultima il terremoto in Emilia del maggio e giugno scorsi) per 311 milioni (96 milioni sui primi nove mesi del 2011). Il combined ratio è stabile a 96,6% nonostante l'impatto degli eventi catastrofali.

Il Leone ha registrato inoltre a fine settembre un patrimonio netto in crescita del 24,1% a 19,2 miliardi, contro i 15,5 di fine 2011. L'indice di solvibilità Solvency 1 è ampiamente migliorato, attestandosi a fine ottobre al 145%, dal 130% di fine giugno. Si diceva della cessione della compagnia israeliana Migdal: questa ha contribuito per il 2,3% al dato di Solvency 1.

"Siamo fiduciosi - ha commentato il ceo Mario Greco - di raggiungere un risultato operativo di fine anno superiore ai quattro miliardi di euro, in linea con il target annunciato''. La pensano così anche gli analisti che concordano con il management della compagnia assegnando una forchetta tra 3,9 e 4,5 miliardi per il risultato operativo. 

A proposito del management, Greco ha dichiarato in conference call che a breve sarà nominato di un chief operations officer e di un chief investment officer. Infine nel cda che si è svolto ieri per l'approvazione dei conti, Sergio Balbinot, nuovo chief insurance officer, ha formalizzato le proprie dimissioni da consigliere, da amministratore delegato e componente del comitato esecutivo.

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