UnipolSai, utili e raccolta in calo
Si conclude con un risultato consolidato di oltre 2,2 miliardi di euro il triennio del piano industriale 2013-2015, caratterizzato dalla fusione con Fonsai
12/02/2016
Il 2015 di UnipolSai si è chiuso con un utile netto consolidato pari a 738 milioni di euro, in leggero calo (-5,8%) rispetto ai 783 milioni di euro dell’esercizio 2014. Una flessione che per la compagnia è imputabile “alla contabilizzazione – spiega UnipolSai in una nota – di un impatto negativo straordinario, pari a 84 milioni di euro, relativo al ricalcolo della fiscalità anticipata e differita per effetto del recente cambiamento dell’aliquota Ires (dal 27,5% al 24%)”. Il risultato consolidato ante imposte è sceso a 1.044 milioni di euro (1.142 milioni di euro nel 2014), con il settore danni che contribuisce per 813 milioni di euro (954 milioni nel 2014), e il vita per 344 milioni (254 milioni nel 2014).
Il piano è chiuso
Quello appena concluso è anche l’anno che chiude il Piano Industriale 2013-2015. Un triennio caratterizzato dal processo di integrazione con Fondiaria Sai, una delle operazioni d’integrazione "più ampie e complesse avvenute nel periodo sul mercato italiano, non solo assicurativo". Nei tre anni, spiega la compagnia gli utili consolidati cumulati di UnipolSai sono stati pari a 2.216 milioni di euro e sono stati distribuiti dividendi per 1.462 milioni di euro con un payout medio sull’utile civilistico pari al 63%, in linea con il range 60/80% indicato nel piano.
Il calo della raccolta
Tornando al solo 2015, la raccolta diretta, al lordo delle cessioni in riassicurazione, è risultata pari a 13.982 milioni di euro, in flessione del 8,8% su base omogenea rispetto al 2014 (tenendo conto della cessione del ramo d’azienda ad Allianz: -12,7% includendo l’effetto di tale cessione).
Nello specifico, il calo dei premi danni è risultato pari al 5,3%, con 7.334 milioni di euro di raccolta (di cui 4.254 milioni nei rami auto: -7,3% al netto della cessione ad Allianz) e 3.080 milioni nel non auto (-2,4% al netto della cessione di premi sopra citata). Tuttavia il combined ratio migliora, attestandosi al 93,9%, contro il 95,3% realizzato nel 2014.
Nel comparto vita, la compagnia sta puntando a privilegiare una produzione che consenta un minore assorbimento di capitali, per far fronte ai bassi tassi di interesse, e anche in ottica Solvency II. La raccolta diretta risulta pari a 6.648 milioni di euro, in flessione del 12,3%. Il risultato ante imposte del settore è positivo per 344 milioni di euro (254 milioni nel 2014).
A maggio si apre una nuova fase
“Con questo bilancio – ha spiegato l’ad della compagnia, Carlo Cimbri – si chiude la fase del processo di integrazione con Fondiaria-Sai. I risultati sono stati positivi. Ora ne apriremo un’altra con prossimo piano industriale che verrà presentato, al più tardi, all'inizio di maggio con i primi dati trimestrali”. Cimbri ha parlato del futuro della compagnia, ricordando anche i dividendi distribuiti in questi anni. “UnipolSai – ha osservato l’ad – attraverso i risultati della gestione, di fatto, ha autofinanziato l’acquisizione e l’integrazione, restituendo sostanzialmente agli azionisti quanto anticipato tre anni fa sotto forma di aumento di capitale”. Tra il 2013 e il 2015, ha ricordato, la compagnia ha distribuito cedole per oltre 1,4 miliardi (con un pay-out al 63%), che sono “molto vicini agli 1,7 miliardi che UnipolSai ha ricevuto come aumento di capitale”.
Il piano è chiuso
Quello appena concluso è anche l’anno che chiude il Piano Industriale 2013-2015. Un triennio caratterizzato dal processo di integrazione con Fondiaria Sai, una delle operazioni d’integrazione "più ampie e complesse avvenute nel periodo sul mercato italiano, non solo assicurativo". Nei tre anni, spiega la compagnia gli utili consolidati cumulati di UnipolSai sono stati pari a 2.216 milioni di euro e sono stati distribuiti dividendi per 1.462 milioni di euro con un payout medio sull’utile civilistico pari al 63%, in linea con il range 60/80% indicato nel piano.
Il calo della raccolta
Tornando al solo 2015, la raccolta diretta, al lordo delle cessioni in riassicurazione, è risultata pari a 13.982 milioni di euro, in flessione del 8,8% su base omogenea rispetto al 2014 (tenendo conto della cessione del ramo d’azienda ad Allianz: -12,7% includendo l’effetto di tale cessione).
Nello specifico, il calo dei premi danni è risultato pari al 5,3%, con 7.334 milioni di euro di raccolta (di cui 4.254 milioni nei rami auto: -7,3% al netto della cessione ad Allianz) e 3.080 milioni nel non auto (-2,4% al netto della cessione di premi sopra citata). Tuttavia il combined ratio migliora, attestandosi al 93,9%, contro il 95,3% realizzato nel 2014.
Nel comparto vita, la compagnia sta puntando a privilegiare una produzione che consenta un minore assorbimento di capitali, per far fronte ai bassi tassi di interesse, e anche in ottica Solvency II. La raccolta diretta risulta pari a 6.648 milioni di euro, in flessione del 12,3%. Il risultato ante imposte del settore è positivo per 344 milioni di euro (254 milioni nel 2014).
A maggio si apre una nuova fase
“Con questo bilancio – ha spiegato l’ad della compagnia, Carlo Cimbri – si chiude la fase del processo di integrazione con Fondiaria-Sai. I risultati sono stati positivi. Ora ne apriremo un’altra con prossimo piano industriale che verrà presentato, al più tardi, all'inizio di maggio con i primi dati trimestrali”. Cimbri ha parlato del futuro della compagnia, ricordando anche i dividendi distribuiti in questi anni. “UnipolSai – ha osservato l’ad – attraverso i risultati della gestione, di fatto, ha autofinanziato l’acquisizione e l’integrazione, restituendo sostanzialmente agli azionisti quanto anticipato tre anni fa sotto forma di aumento di capitale”. Tra il 2013 e il 2015, ha ricordato, la compagnia ha distribuito cedole per oltre 1,4 miliardi (con un pay-out al 63%), che sono “molto vicini agli 1,7 miliardi che UnipolSai ha ricevuto come aumento di capitale”.
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Carlo cimbri,