Generali, utile netto in calo ma bene l'operativo

La compagnia, nella nota, sostiene che la contrazione del risultato netto sia da attribuire a "minori profitti di realizzo per circa 100 milioni". L'utile non operativo degli investimenti comprende anche la svalutazione di Alitalia per circa 42 milioni. Pesano anche il maggior impatto della fiscalità, che passa dal 28,5% al 30,7% e le dinamiche positive del primo trimestre 2016 che in questo inizio anno non si sono ripresentate. 

Per quanto riguarda la raccolta premi, questa ammonta a 19,2 miliardi, in calo del 2,5% rispetto ai 19,7 miliardi del primo trimestre 2016; il ramo vita si conferma in sofferenza di 4,6%, a causa soprattutto della "politica di sottoscrizione maggiormente selettiva nei prodotti risparmio, la cui emissione è in calo del 18,6%, soprattutto in Italia, Germania e Francia", e di una spinta maggiore verso contratti meno a rischio, come le polizze puro rischio e malattia (+9,3%) e i prodotti unit linked (+26,2%). Nonostante il calo del 24,1% della raccolta netta, questa supera i 3,4 miliardi. 

Nel ramo danni, invece, Generali cresce dell'1,9% grazie sia all'auto sia al non auto. Il primo aumenta del 3,5%: bene Germania, +3,4%, Paesi dell'Europa Centro orientale, +8,6%, e le Americhe, +38,0%, mentre continua il calo in Italia, -5,3%, a causa della contrazione del premio medio. 

Il non auto aumenta dell'1,3% ma anche in questo caso fa eccezione l'Italia, i cui premi calano del 5,2% "a seguito del posticipo del rinnovo di alcuni contratti corporate nel secondo trimestre dell'anno". 

Tornando ai dati tecnici, l'operating Roe annualizzato è in miglioramento a 13,6% (+0,1 punti percentuali), mantenendosi così in linea con il target superiore al 13%. 

Il combined ratio peggiora leggermente a 93,1% (+1,1%) ma resiste ai maggiori sinistri catastrofali. Nel vita il margine del nuovo business crescita al 37,8% dal 27,8% del primo trimestre 2016. 

Infine, il regulatory solvency ratio e l'economic solvency ratio sono entrambi in miglioramento, rispettivamente al 178% (dal 177%) e  195% dal 194%.

Oggi la compagnia ha anche presentato la nuova strategia nella gestione dell'asset management, come aveva anticipato in assemblea il ceo, Philippe Donnet. L'obiettivo è la creazione della "più grande piattaforma multi-boutique in Europa fra gli asset manager assicurativi".

Pronta una nuova offerta di prodotti che, secondo le stime della compagnia, permetterà il raggiungimento di 500 miliardi gestiti entro il 2020, con un nuovo obiettivo di 300 milioni l'anno di risultato netto della divisione che a sua volta contribuirà con 150 milioni all'utile netto del gruppo. 

Anche a livello di costi, il Leone punta a un miglioramento nell'efficienza dell’asset management riducendo di 16 punti percentuali il rapporto costi/ricavi, fino a 55% entro il 2020.

Generali creerà un Insurance solutions team, si legge nella nota, "capace di offrire servizi su misura di gestione end-to-end e consulenza per investitori liability-driven. Ai clienti privati sarà dato accesso esclusivo a high conviction portfolio manager, al fine di offrire loro soluzioni di investimento che tutelino i risparmi a lungo termine nell'attuale scenario di bassi tassi di interesse".

"Costruiremo un'innovativa piattaforma multi-boutique - ha spiegato Tim Ryan, group chief investment officer e ceo di asset & wealth management - che integra nuove competenze di investimento altamente specializzate a quelle già esistenti, traendo beneficio da una struttura fortemente centralizzata. Generali vanta una profonda esperienza nell'insurance liability management e il nostro nuovo team di Insurance solutions sarà dedicato a catturare le esigenze di gestione di 9 trilioni di euro di asset presenti nel settore assicurativo in Europa".