Itas, ecco gli obiettivi al 2020
Il gruppo trentino punta a un balzo del 50% della raccolta, con una crescita del 4,2% nei rami danni e lo sviluppo di soluzioni multi-ramo nel segmento vita
15/03/2018
Rafforzamento patrimoniale, una raccolta premi superiore agli 1,7 miliardi di euro e un miglioramento del Solvency ratio. Sono gli obiettivi in cima alla lista del nuovo piano industriale 2018-2020 di Itas, approvato dal cda. Nello specifico, il gruppo trentino punta a una crescita virtuosa in tutti i comparti, con un risultato netto che dovrà passare dai 5 milioni di euro stimati per l’esercizio 2017 (risultato appesantito dai sinistri catastrofali del primo semestre) ai 18 milioni a fine piano. Nei rami danni, l’obiettivo è centrare una crescita del 4,2% annuo, per passare dai 780 milioni di fine 2017 a circa 900 milioni nel 2020. Una crescita che, spiega Itas in una nota, “sarà in parte frutto dell’acquisizione”, avvenuta nel 2016, “delle oltre 30 agenzie Rsa”, supportata anche “dall’ottimo lavoro svolto dalla rete agenziale già esistente, e in cui il ramo auto dovrà mantenere una crescita omogenea e in linea con gli standard di riferimento. Il target di ratio patrimoniale per tutto il segmento danni è fissato al 160%. Nell’auto Itas prevede il lancio di nuovi prodotti, una maggiore personalizzazione dell’offerta e una grande attenzione alla redditività del portafoglio, oltre a un efficientamento del processo liquidativo. Per quanto riguarda i rami elementari, ha sottolineato il dg di Itas, Raffaele Agrusti, “prevediamo una crescita anche superiore rispetto a quella del mercato al 5,5%, grazie ad un incremento dei volumi, ad un miglioramento del mix di portafoglio, e ad azioni di riforma di portafoglio. Vogliamo maggiormente sfruttare un’attività di cross selling e valorizzare le esperienze frutto dell’acquisizione Rsa, sfruttando la diversificazione geografica del rischio e sviluppando nuovi segmenti mercato”.
Nei rami vita l’obiettivo è raggiungere a fine piano due obiettivi principali: raggiungere un Solvency ratio del 142% e raddoppiare il volume dei premi dai 330 milioni di fine 2017 a 775 milioni nel 2020. Per ottenere tali risultati, la strategia punta sull’apertura di nuovi canali distributivi, con l’introduzione di prodotti multi-ramo e l’arricchimento dell’attuale offerta di prodotti, ma anche sull’incremento delle agenzie operative che distribuiscono i prodotti vita (passando dalle attuali 45 a 100) e facendo uno sforzo ulteriore sul fronte della previdenza integrativa.
Secondo Agrusti, “gli obiettivi del piano sono tesi al rafforzamento patrimoniale della società. Itas persegue nel suo impegno a garantire ai propri soci assicurati i benefici della mutualità, a testimonianza del reale vantaggio rappresentato da questa forma di erogazione, che è poi la caratteristica peculiare della nostra compagnia da sempre”.
Nei rami vita l’obiettivo è raggiungere a fine piano due obiettivi principali: raggiungere un Solvency ratio del 142% e raddoppiare il volume dei premi dai 330 milioni di fine 2017 a 775 milioni nel 2020. Per ottenere tali risultati, la strategia punta sull’apertura di nuovi canali distributivi, con l’introduzione di prodotti multi-ramo e l’arricchimento dell’attuale offerta di prodotti, ma anche sull’incremento delle agenzie operative che distribuiscono i prodotti vita (passando dalle attuali 45 a 100) e facendo uno sforzo ulteriore sul fronte della previdenza integrativa.
Secondo Agrusti, “gli obiettivi del piano sono tesi al rafforzamento patrimoniale della società. Itas persegue nel suo impegno a garantire ai propri soci assicurati i benefici della mutualità, a testimonianza del reale vantaggio rappresentato da questa forma di erogazione, che è poi la caratteristica peculiare della nostra compagnia da sempre”.
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