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Generali Italia, un’Ora di Futuro per gli adulti di domani

Presentata a Milano un’iniziativa educativa che attraverso il gioco insegna ai bambini come fare scelte responsabili su ambiente, salute, benessere e risparmio

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Educare i bambini di oggi per formare gli adulti consapevoli di domani, e garantire loro un futuro migliore. Sulle basi di questa premessa si basa Ora di Futuro, un’iniziativa ideata da Generali Italia che punta a raggiungere una platea di oltre 30mila bambini attraverso scuole e famiglie. Lo scopo di questo progetto, presentato ieri a Milano alla presenza di  Marco Sesana, country manager & ceo di Generali Italia e global business lines, non è solo quello di promuovere l’educazione finanziaria dei più giovani. L’obiettivo è molto più ampio e ambizioso: insegnare ai bambini delle scuole primarie a fare scelte responsabili sui grandi temi come rispetto dell’ambiente, salute, benessere e risparmio. Il progetto sostiene iniziative per le famiglie in difficoltà con bambini da zero a sei anni incentrate sull’educazione alla genitorialità, grazie alla collaborazione con le tre onlus (L’Albero della Vita, Mission Bambini e il Centro per la salute del bambino), selezionate dai dipendenti di Generali. Per il primo anno il progetto punta a coinvolgere, come accennato, oltre 30mila bambini con l’adesione di almeno 1.500 classi e l’attivazione di 11 centri su tutto il territorio nazionale. “Ora di Futuro” avrà anche il contributo di tutti i dipendenti di Generali Country Italia (entità che comprende, oltre a Generali Italia, anche Alleanza, Genertel, Generali Welion, Generali Jeniot, Genagricola e Das) con 10mila ore di volontariato di impresa e 10mila viaggi solidali.
Il progetto opera nell’ambito di The human safety net, iniziativa globale del gruppo Generali a favore delle comunità, già attiva in 18 Paesi in cui opera il gruppo. “Educare i bambini di oggi – ha spiegato Sesana – significa garantire un futuro migliore agli adulti di domani. Con questo progetto vogliamo dare ai bambini gli strumenti per affrontare il mondo, ma anche la speranza di avere un impatto su di esso. Un’impresa che vuole essere rilevante – ha sottolineato – deve saper dare il suo contributo per lo sviluppo delle comunità in cui opera”.

Una didattica nuova per insegnare nuove competenze

Nel dettaglio, il progetto nelle scuole primarie prevede un percorso didattico digitale pensato per coinvolgere i bambini attraverso gioco, esperienza e cooperazione, insieme agli insegnanti e con i genitori. Il programma parte con l’anno scolastico 2018-2019 e si articola su tre anni (3°, 4°, 5° elementare) per un’ora a settimana in ciascuna classe. Gli alunni vivranno un’avventura virtuale sull’isola tropicale di Mauaga. Un sito dinamico e interattivo supporterà le lezioni e guiderà l’esperienza rendendola coinvolgente attraverso sfide alle quali i bambini dovranno trovare soluzioni, imparando anche a lavorare in gruppo. Attraverso un avatar i bambini prenderanno consapevolezza del proprio ruolo, essenziale per il raggiungimento di un risultato di squadra.

Un supporto alle famiglie in difficoltà

Il progetto, tuttavia, non si limita alla didattica a scuola. Ora di Futuro infatti sosterrà iniziative incentrate sull’educazione alla genitorialità rivolte a famiglie in difficoltà con bambini da zero a sei anni. Si tratta di una fascia d’età molto delicata, in cui si pongono, le basi per lo sviluppo e il benessere nel futuro della persona: da zero a tre anni
si forma l’80% del cervello e le connessioni neuronali possono aumentare a una velocità non più raggiungibile nel corso della vita. Le tre onlus scelte dai dipendenti citate in precedenza saranno coloro che si occuperanno di aiutare i genitori a rafforzare le risorse, le capacità e le competenze per offrire ai loro bambini basi più solide alla loro crescita.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Lombardia. Nel corso della presentazione del progetto è intervenuto con un messaggio video anche il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. “Il futuro della nostra società – ha detto – dipende dalla qualità dell’educazione. A scuola si crea comunità, si impara fin da piccoli a pensare, a farsi domande, ad avere le proprie opinioni. E allo stesso tempo si ascolta l’altro, ci si impegna a conviverci e a rispettarlo. Sono contento - ha concluso il ministro - che Generali sia a fianco delle Istituzioni per portare avanti una comune missione formativa. Dobbiamo creare cittadini consapevoli e responsabili nel vivere in comunità”.

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