Lo Sna ha una corrente interna
L’iniziativa, battezzata “Movimento di opinione sostenitori Sna” (Moss) è stata lanciata da D’Andrea, Del Medico, Liberati e Salvi per proporre un punto di vista critico sul come il sindacato ha affrontato alcuni temi caldi per la categoria
18/12/2020
Nasce una corrente interna al Sindacato nazionale agenti: il Moss, acronimo di “movimento di opinione sostenitori Sna”. L’iniziativa è stata presa da quattro figure di primo piano del sindacato: Umberto D’Andrea, Marco Del Medico, Pisana Liberati e Roberto Salvi.
La nascita di Moss è stata comunicata ufficialmente al presidente dello Sna, Claudio Demozzi, con una lettera all’interno della quale si sottolineano i motivi che hanno portato a dare vita a questo movimento. I promotori di Moss si rivolgono a quanti hanno “una idea critica su come il nostro sindacato abbia affrontato e gestito i temi caldi per la categoria”, e non condividono alcune attività, o meglio, “alcune inerzie del sindacato su quelle che, a nostro avviso, rappresentano vere e proprie priorità”. I punti criticati riguardano in particolare quattro argomenti: le iniziative intorno al Regolamento 45 di Ivass, il grande tema della disintermediazione, quello dei modelli distributivi e la digitalizzazione, “senza trascurare ovviamente le non risposte alle circostanziate richieste di chiarezza di alcuni Iscritti, sulla gestione di istituti di servizio agli iscritti”, scrivono i promotori dell’iniziativa, che sottolineano l’intento di “dare organicità e struttura a chi, come noi, intende avere un pensiero libero, diverso da quello dettato e omologato dal vertice Sna”.
Moss punta ad avere “uno spirito critico sulle attività dell’esecutivo”, ma al tempo stesso propositivo “se ci sarà dato spazio e opportunità”. “Ti scriviamo – si legge nella missiva – perché vogliamo che la nostra iniziativa, sia nota a te e agli iscritti, proprio perché contiamo di dare un corretto ed efficace contributo all’attività del sindacato”, sottolineando che “siamo iscritti a Sna e continueremo a esserlo i n futuro. Diffidiamo chiunque dal solo lontanamente pensare a idee o progetti di diaspore già tristemente vissute in passato”. Anzi, prosegue la lettera, “contiamo sul tuo supporto affinché la nostra attività, ancorché scomoda, magari non gradita, sia rispettata da coloro i qua li proveranno ad attribuirle falsi obiettivi. Siamo e resteremo profondamente rispettosi di valori e principi alla base del nostro sindacato e ribadiamo con forza il nostro impegno a essere in Sna, con Sna e per Sna”, pertanto “riteniamo quindi fondamentale che nella denominazione del nostro movimento sia riportata la sigla Sna”.
D’Andrea, Del Medico, Liberati e Salvi concludono la loro lettera sottolineando l’intenzione di ribadire “la nostra convinta appartenenza a quel sindacato che intendiamo rafforzare con la nostra iniziativa”, e rivolgendosi a Demozzi, si rendono disponibili “qualora tu ritenga di voler avviare con noi un confronto sui tanti temi citati, o più in generale, su perimetro, finalità e modalità operative della nostra iniziativa”.
La nascita di Moss è stata comunicata ufficialmente al presidente dello Sna, Claudio Demozzi, con una lettera all’interno della quale si sottolineano i motivi che hanno portato a dare vita a questo movimento. I promotori di Moss si rivolgono a quanti hanno “una idea critica su come il nostro sindacato abbia affrontato e gestito i temi caldi per la categoria”, e non condividono alcune attività, o meglio, “alcune inerzie del sindacato su quelle che, a nostro avviso, rappresentano vere e proprie priorità”. I punti criticati riguardano in particolare quattro argomenti: le iniziative intorno al Regolamento 45 di Ivass, il grande tema della disintermediazione, quello dei modelli distributivi e la digitalizzazione, “senza trascurare ovviamente le non risposte alle circostanziate richieste di chiarezza di alcuni Iscritti, sulla gestione di istituti di servizio agli iscritti”, scrivono i promotori dell’iniziativa, che sottolineano l’intento di “dare organicità e struttura a chi, come noi, intende avere un pensiero libero, diverso da quello dettato e omologato dal vertice Sna”.
Moss punta ad avere “uno spirito critico sulle attività dell’esecutivo”, ma al tempo stesso propositivo “se ci sarà dato spazio e opportunità”. “Ti scriviamo – si legge nella missiva – perché vogliamo che la nostra iniziativa, sia nota a te e agli iscritti, proprio perché contiamo di dare un corretto ed efficace contributo all’attività del sindacato”, sottolineando che “siamo iscritti a Sna e continueremo a esserlo i n futuro. Diffidiamo chiunque dal solo lontanamente pensare a idee o progetti di diaspore già tristemente vissute in passato”. Anzi, prosegue la lettera, “contiamo sul tuo supporto affinché la nostra attività, ancorché scomoda, magari non gradita, sia rispettata da coloro i qua li proveranno ad attribuirle falsi obiettivi. Siamo e resteremo profondamente rispettosi di valori e principi alla base del nostro sindacato e ribadiamo con forza il nostro impegno a essere in Sna, con Sna e per Sna”, pertanto “riteniamo quindi fondamentale che nella denominazione del nostro movimento sia riportata la sigla Sna”.
D’Andrea, Del Medico, Liberati e Salvi concludono la loro lettera sottolineando l’intenzione di ribadire “la nostra convinta appartenenza a quel sindacato che intendiamo rafforzare con la nostra iniziativa”, e rivolgendosi a Demozzi, si rendono disponibili “qualora tu ritenga di voler avviare con noi un confronto sui tanti temi citati, o più in generale, su perimetro, finalità e modalità operative della nostra iniziativa”.
La risposta di Claudio Demozzi
Laconica la risposta del presidente Claudio Demozzi. “Ho ricevuto la vostra lettera odierna e vi informo che lo statuto del sindacato non riconosce forme partecipative organizzate in correnti o movimenti. Nel rispetto delle regole democratiche della nostra organizzazione – scrive il presidente – ogni iscritto ha la possibilità di partecipare agli organi statutari preposti, portando il proprio contributo alla discussione ed all'assunzione delle decisioni collettive”.
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