Preventivass: Sna impossibile adempiere agli obblighi
In una lettera a Ivass, al ministero per le Imprese e il Made in Italy e all'Agcm, il sindacato chiede che l’entrata in vigore delle disposizioni dell'articolo 11 del Regolamento 51 sia postergata
Con una nuova lettera all'Ivass, al ministero per le Imprese e il Made in Italy e all'Agcm, lo Sna chiede che l’entrata in vigore delle disposizioni dell'articolo 11 del Regolamento 51 di Ivass, prevista per il primo marzo, "sia postergata", giacché, date le attuali condizioni, secondo il sindacato "gli agenti di assicurazione non si trovano nella concreta possibilità di adempiere agli obblighi di cui all'articolo 132/bis del Cap e del conseguente Regolamento Ivass n. 51".
La richiesta nasce dopo la sentenza del Tar del Lazio, del 18 gennaio 2023, che ha annullato l’articolo 11, comma 1, lettera c) del Regolamento 51, affermando il principio per cui "la definizione di dette formalità, per contro, è rimessa alla libera organizzazione delle imprese assicurative e degli agenti, che potranno individuare modalità più o meno dettagliate, salvo farsi carico, in caso di inidonea conservazione della documentazione attestante gli adempimenti di legge, del rischio dell’eventuale azione di nullità da parte degli assicurati".
Con le citate decisioni, ricordano da Sna, il Tar ha avvertito sulla "sostanziale oscurità e irragionevolezza" dell’articolo 132-bis, comma 4 del Codice delle assicurazioni, "condividendo i motivi del ricorso, incentrati sull’illegittimità della scelta di Ivass di disciplinare la forma della dichiarazione prevista, in assenza di espressa delega legislativa e di un’idonea valutazione di impatto regolamentare".
Sna ritiene "estremamente improbabile, se non impossibile", che entro il 28 febbraio, intermediari e imprese possano individuare e "implementare le modalità per l’estrazione e la comunicazione dei preventivi obbligatori (?), da ritenersi base per le relative informative ai clienti, attività che non possiamo - continua la nota - che definire impraticabili per gli agenti plurimandatari".
Il rinvio, nelle speranze del sindacato, potrebbe consentire "l’auspicato intervento del legislatore nel modificare i numerosi aspetti controversi contenuti nella norma primaria".
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