Generali Italia, firmato l'accordo integrativo con i gruppi agenti
Siglato l'importante istituto con tutte le realtà della rete del Leone. Per il management, il patto è un "tassello della strategia della compagnia"
Generali Italia ha sottoscritto con tutti i suoi gruppi agenti, Anagina, Gaag, Gaat, GaGi e Unat, l’accordo integrativo che, dal punto di vista della compagnia, ha "l’obiettivo principale di continuare a offrire al cliente un servizio di eccellenza".
Dopo la firma dell’accordo per l’adozione del mandato unico del luglio 2019, fanno sapere da Generali, "si concretizza un altro tassello della strategia della compagnia, che rafforza la relazione con la sua rete distributiva, che conta oggi oltre 2.100 agenti e 17mila consulenti sull’intero territorio italiano".
L'accordo contribuirà a sviluppare un modello agenziale organizzato ed economicamente sostenibile, "basato sulla centralità della figura degli agenti". Generali ribadisce il proprio orientamento a favorire la continuità del mandato agenziale, individuando un percorso dedicato di formazione e avvicinamento alla professione per i figli di agenti.
La firma dell'accordo è avvenuta ieri, 20 dicembre, presso la storica sede de Le Procuratie Vecchie di Venezia, alla presenza di Giancarlo Fancel, Massimo Monacelli, Marco Oddone, Cristina Rustignoli, rispettivamente country manager e ceo, general manager, chief marketing & distribution officer, country Italia general counsel di Generali Italia; mentre per i gruppi agenti erano presenti i presidenti al gran completo: Mariagrazia Musto, presidente di Unat; Antonio Canu, presidente del Gaag; Vincenzo Cirasola, presidente del GaGi; Davide Nicolao, presidente di Anagina; Roberto Salvi, presidente del Gaat.
Di seguito, i commenti dei firmatari:
"L’accordo sottoscritto oggi (20 dicembre, ndr) - ha dichiarato Fancel - è il frutto di un continuo e costruttivo confronto con la nostra rete, pilastro del nostro business focalizzato sulla consulenza di valore. Con questa firma intendiamo rafforzare il ruolo dei nostri agenti nel panorama distributivo attuale e futuro, con l’obiettivo di continuare a offrire un servizio di eccellenza ai nostri clienti".
Monacelli e Oddone hanno ribadito che "l'accordo pone le basi per il prosieguo di un cammino comune orientato alla reciproca creazione di valore".
Musto ha sottolineato l'orgoglio e la soddisfazione per "aver coordinato, per conto di tutti i gruppi agenti, il confronto con la compagnia". Ha ribadito che tutto è stato possibile, "in pochi mesi di trattative, grazie alla costante e indispensabile collaborazione fra tutti i gruppi agenti che hanno così realizzato, grazie anche alla disponibilità da subito manifestata dalla compagnia, un unicum di intenti pur nel rispetto dei ruoli e dei diversi modelli distributivi".
Secondo Canu, è stato sottoscritto "un accordo di capitale importanza che integra in modo migliorativo importanti istituti dell’accordo nazionale e stabilisce un trattamento di miglior vantaggio contrattuale ed economico per tutti i colleghi".
Cirasola ha espresso soddisfazione per il "grande risultato positivo per gli agenti di Generali Italia, che appaga del tempo e dell’impegno profuso". Ha parlato di un accordo lungimirante "poiché oltre al tema della rivalsa, sono stati concordati altri punti fondamentali che rappresentano un grande passo avanti e testimoniano la concretezza e la determinazione delle relazioni industriali".
Anche Nicolao ha manifestato soddisfazione per la firma di un "accordo integrativo che ancor più massimizza il ruolo dell’agente imprenditore che Anagina rappresenta; rivalse più leggere, tutela economica in caso di cambi di agenzia, parificazione delle quotazioni e la puntellata centralità dell’agente - ha a aggiunto - concludono una parte di percorso sin qui altamente soddisfacente".
Infine, per Salvi, l'accordo rappresenta "un primo significativo passo avanti rispetto alle esigenze primarie della categoria". In attesa che si affronti il nodo del rinnovo dell’Ana, secondo il presidente del Gaat, i gruppi agenti e la compagnia sono riusciti a "rendere più equo e adeguato ai tempi" l'istituto della rivalsa. "Rilevante poi, sul piano politico - ha concluso Salvi -, l’aver scritto e confermato che non rientri nelle consuetudini aziendali l'utilizzo degli strumenti dello scorporo e affiancamento forzosi e del recesso ad nutum per i quali sarà comunque eventualmente interessato preventivamente il gruppo agenti".
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