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Informativa precontrattuale: per Anapa si può semplificare di più

Il Provvedimento 147 di Ivass, di cui si è chiusa la pubblica consultazione, riduce gli oneri a carico di imprese e intermediari, ma conserva i Dip e i Dip aggiuntivi

Informativa precontrattuale: per Anapa si può semplificare di più
Secondo Anapa Rete ImpresAgenzia sulla strada della semplificazione della compliance precontrattuale sono stati fatti dei passi avanti, ma non sono ancora sufficienti. L’associazione interviene in seguito alla conclusione della lunga fase di pubblica consultazione del Provvedimento Ivass n.147 sull'informativa precontrattuale, documento passato al vaglio di Anapa e di altre associazioni di rappresentanza di intermediari e imprese.

Analizzata l’effettiva portata della disciplina dell’informativa precontrattuale e la percezione che di questa hanno i clienti, l’associazione ha rilevato come le regole già ampiamente riviste nel 2020, avessero generato costi di organizzazione e oneri a carico degli intermediari, “senza aver prodotto benefici efficaci per rafforzare l’informazione e la consapevolezza degli assicurati”, sottolinea una nota di Anapa.

“La molteplicità delle informative e dei documenti, che debbono essere consegnati ai clienti – prosegue la nota – si sono finora tradotte in una sovrapposizione di informazioni per lo più ignorate e che non hanno rafforzato la conoscenza dei prodotti e la consapevolezza delle scelte del cliente”.

Dal punto di vista di Anapa, l’adozione di un modulo unico precontrattuale, “seppur differenziato per tipologia di prodotto Ibip e Non Ibip, razionalizza in un unico format le informazioni che prima erano contenute in quattro diversi documenti. Il Provvedimento permette inoltre, di pubblicare l’informativa dei rapporti di affari in assenza di vincoli contrattuali (ad esempio in caso di collaborazioni), nel sito internet dell’intermediario o attraverso l’affissione nei locali ove si svolge l’attività”.

Pur apprezzando i passi avanti realizzati dall’Ivass, per Anapa occorre dunque fare di più. In particolare, “è necessario uniformare anche le informazioni contenute nei Dip e nei Dip aggiuntivi, al fine di favorire un’ulteriore semplificazione, volta a rendere più sostenibile ed efficace la fase precontrattuale, nel primario interesse dei consumatori”.

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