Forum Gaa, alla ricerca di un percorso comune
La riunione dei gruppi agenti e delle rappresentanze generaliste, organizzata da Anapa a Bologna, è stata molto partecipata e si sono discussi i temi al centro del prossimo confronto con Ania
26/06/2013
Tanti temi sul tavolo del forum Gaa che Anapa ha organizzato ieri, 25 giugno a Bologna, presso il Royal Carlton Hotel, sede, tra le varie cose, del congresso che nel 1984 vide la scissione di Unapass. Ieri niente di traumatico si è registrato tra gli agenti: anzi si è respirata un'aria di inattesa (in parte) concordia, come se, per una volta, le varie anime dell'intermediazione agenziale italiana avessero compreso che la possibilità di andare a parlare con l'Ania dopo tanto tempo fosse un'occasione troppo importante da sporcare con i soliti personalismi. L'importanza di questo primo incontro, ne seguiranno altri sembra di capire, è stata testimoniata soprattutto da una presenza di massa: quasi tutti i presidenti di gruppo e i vertici dei principali sindacati generalisti. Assente solo Claudio Demozzi, presidente Sna, le cui veci sono state fatte dal vice presidente Roberto Pisano.
NECESSARIA LA CONTRATTAZIONE A Più LIVELLI
Vero è, però, che dalla riunione di ieri non è ancora emerso nulla di realmente concreto: non un documento, non un'autentica visione condivisa delle singole proposte da portare o meno all'Ania il prossimo 21 luglio. Puntare a una revisione dell'Ana 2003, oppure cercare un nuovo accordo su basi diverse? Quanto lasciare alla contrattazione collettiva e quanto a quella secondaria? Presentare idee e proposte, oppure, in un primo tempo, ascoltare le posizioni dell'Ania? E poi, quale Ania si troveranno davanti gli agenti? Quella delle grandi imprese, che non accettano le collaborazioni tra intermediari e accorpano le reti, oppure quella delle compagnie che accolgono volentieri il plurimandato e l'agente indipendente?
Alberto Pizzoferrato, ordinario di Diritto del lavoro all'Università di Bologna, presente al forum, ha riconosciuto l'essenzialità di semplificare l'accordo 2003, proprio in virtù del cambiamento del mercato. D'altro canto però la contrattazione a più livelli è una realtà ormai consolidata.
RIPARTIRE DA UN FOGLIO BIANCO
Gli obiettivi degli agenti, come ha detto Vincenzo Cirasola, devono essere sogni a tempo" perché realizzabili. "È necessario - ha detto il presidente di Anapa - creare un quadro in cui la contrattazione collettiva sia la cornice, mentre quella di secondo livello dei gruppi agenti, sia la tela, il contenuto". Il modello sarà allora quello del plurimandato libero, per scelta, e delle collaborazioni tattiche, perché "bisogna migliorare il sistema, non scardinarlo". Chiaramente, questa è la posizione di Anapa, che però auspica di partire da "un foglio bianco", evocato da varie anime dei sindacati.
Anche Massimo Congiu, presidente di Unapass ha spinto ancora di più sull'importanza dei gruppi agenti. "Oggi le priorità da presentare all'Ania - ha spiegato - sono poche ma chiare: estrapolare dall'Ana rivalsa e indennità di liquidazione, così da dare spazio alle singole specificità dei gruppi agenti. Poi mettere mano con urgenza alla previdenza: senza ricambio generazionale si avrà un saldo negativo di 300 milioni di euro. Altro tema sarà quello delle proprietà dei dati: il contratto è della compagnia, ma il contatto deve restare all'agente".
DALL'ANIA CON LE COMPETENZE MIGLIORI
Dai gruppi agenti, invitati a parlare, sono emerse poi posizioni eterogenee: chi si è concentrato di più sul modello associativo che possa salvaguardare meglio gli interessi degli intermediari, chi invece ha sottolineato proposte più concrete, chi, infine, ha voluto delineare un metodo di lavoro. Tra questi ultimi, interessante è stata la proposta di Francesco Saporito, presidente dell'associazione agenti Unipol, che ha chiesto la creazione di un organismo che selezioni le competenze migliori tra Sna, Unapass, Anapa e i Gaa e che attraverso l'aiuto di tecnici, possa recarsi al confronto con le compagnie realmente preparato.
"Non trattiamo semplicemente un rinnovo dell'Ana, ma prepariamo in maniera unitaria a un confronto che vada oltre la semplice difesa delle regole". Questo il tema centrale secondo Tonino Rosato, intervenuto nella duplice veste di presidente del gruppo agenti Uia Allianz e a capo del comitato dei gruppi Sna. Secondo Rosato per arginare lo scollamento tra agenti e rappresentanza, è importante che ci sia un sindacato forte, che sappia tutelare egualmente monomandatari e plurimandatari: "perché gli accordi più importanti - ha sottolineato - non li possono chiudere da soli i gruppi agenti".
UN PROFILO PIù FORTE DELL'AGENTE
NECESSARIA LA CONTRATTAZIONE A Più LIVELLI
Vero è, però, che dalla riunione di ieri non è ancora emerso nulla di realmente concreto: non un documento, non un'autentica visione condivisa delle singole proposte da portare o meno all'Ania il prossimo 21 luglio. Puntare a una revisione dell'Ana 2003, oppure cercare un nuovo accordo su basi diverse? Quanto lasciare alla contrattazione collettiva e quanto a quella secondaria? Presentare idee e proposte, oppure, in un primo tempo, ascoltare le posizioni dell'Ania? E poi, quale Ania si troveranno davanti gli agenti? Quella delle grandi imprese, che non accettano le collaborazioni tra intermediari e accorpano le reti, oppure quella delle compagnie che accolgono volentieri il plurimandato e l'agente indipendente?
Alberto Pizzoferrato, ordinario di Diritto del lavoro all'Università di Bologna, presente al forum, ha riconosciuto l'essenzialità di semplificare l'accordo 2003, proprio in virtù del cambiamento del mercato. D'altro canto però la contrattazione a più livelli è una realtà ormai consolidata.
RIPARTIRE DA UN FOGLIO BIANCO
Gli obiettivi degli agenti, come ha detto Vincenzo Cirasola, devono essere sogni a tempo" perché realizzabili. "È necessario - ha detto il presidente di Anapa - creare un quadro in cui la contrattazione collettiva sia la cornice, mentre quella di secondo livello dei gruppi agenti, sia la tela, il contenuto". Il modello sarà allora quello del plurimandato libero, per scelta, e delle collaborazioni tattiche, perché "bisogna migliorare il sistema, non scardinarlo". Chiaramente, questa è la posizione di Anapa, che però auspica di partire da "un foglio bianco", evocato da varie anime dei sindacati.
Anche Massimo Congiu, presidente di Unapass ha spinto ancora di più sull'importanza dei gruppi agenti. "Oggi le priorità da presentare all'Ania - ha spiegato - sono poche ma chiare: estrapolare dall'Ana rivalsa e indennità di liquidazione, così da dare spazio alle singole specificità dei gruppi agenti. Poi mettere mano con urgenza alla previdenza: senza ricambio generazionale si avrà un saldo negativo di 300 milioni di euro. Altro tema sarà quello delle proprietà dei dati: il contratto è della compagnia, ma il contatto deve restare all'agente".
DALL'ANIA CON LE COMPETENZE MIGLIORI
Dai gruppi agenti, invitati a parlare, sono emerse poi posizioni eterogenee: chi si è concentrato di più sul modello associativo che possa salvaguardare meglio gli interessi degli intermediari, chi invece ha sottolineato proposte più concrete, chi, infine, ha voluto delineare un metodo di lavoro. Tra questi ultimi, interessante è stata la proposta di Francesco Saporito, presidente dell'associazione agenti Unipol, che ha chiesto la creazione di un organismo che selezioni le competenze migliori tra Sna, Unapass, Anapa e i Gaa e che attraverso l'aiuto di tecnici, possa recarsi al confronto con le compagnie realmente preparato.
"Non trattiamo semplicemente un rinnovo dell'Ana, ma prepariamo in maniera unitaria a un confronto che vada oltre la semplice difesa delle regole". Questo il tema centrale secondo Tonino Rosato, intervenuto nella duplice veste di presidente del gruppo agenti Uia Allianz e a capo del comitato dei gruppi Sna. Secondo Rosato per arginare lo scollamento tra agenti e rappresentanza, è importante che ci sia un sindacato forte, che sappia tutelare egualmente monomandatari e plurimandatari: "perché gli accordi più importanti - ha sottolineato - non li possono chiudere da soli i gruppi agenti".
UN PROFILO PIù FORTE DELL'AGENTE
Un modello invece mutuabile proprio dai gruppi agenti è quello dei consorzi, sempre più diffusi e fecondi, ora che le collaborazioni sono sdoganate. A questo proposito, il consorzio di Unat, uno dei due gruppi di Toro, ha chiuso recentemente un accordo con Aec, agenzia di sottoscrizione di rischi. "Ma la vera battaglia per la creazione di un profilo più forte dell'agente - è intervenuto Sergio Signore, presidente di Unatrading - sarà quella del possesso dei dati personali dei clienti. Da domani dobbiamo tutti far sottoscrivere una nostra informativa privacy, così da creare banche dati private degli agenti di assicurazione".
Sulla titolarità, tema forte che ha trovato sostanzialmente grande concordia tra tutti, ha parlato anche Alessandro Lazzaro, vice presidente di Anapa, non tralasciando però anche il tema della liquidazione: "molti agenti - ha detto - ci contano sulla liquidazione per la pensione". Il fulcro della questione è concentrarsi poi, secondo Lazzaro, su tre o quattro argomenti condivisi da portare all'Ania.
Magari dopo vari confronti e in più tappe, come ha proposto Roberto Arena, presidente del gruppo agenti Vittoria. "Aspettiamo di confrontarci - ha proposto - con quello che mette in campo l'Ania. Poi organizziamo un incontro tra di noi per discutere sulla base delle indicazioni dei gruppi: inaccettabili però le proposte calate dall'alto". Quest'ultimo è stato l'unico accenno polemico di tutto l'incontro: il richiamo è stato al presidente assente di Sna, che recentemente aveva inviato una lettere ai gruppi con una serie di indicazioni già pronte per essere al massimo integrate, ma da cui non sembrava esserci molto margine di manovra.
UN PAIO DI IDEE SU RIVALSA E LIQUIDAZIONE
Per quanto riguarda il problema della rivalsa, Andrea Bullo, avvocato vicino ad Anapa, ha suggerito la creazione di un fondo di garanzia per quelle agenzie che andranno in crisi a causa del mix tra rivalsa e recessione.
Francesco Saverio Bovio, presidente del gruppo agenti Magap, Milano Assicurazioni, ha lanciato due idee sempre sui temi della rivalsa e della liquidazione. "Secondo noi - ha detto - bisogna pagare la rivalsa durante la gestione del portafoglio, cosa che dovrebbe fare anche la compagnia per quanto riguarda l'indennizzo di liquidazione, che andrebbe spalmato nel corso dell'attività professionale".
Sulla titolarità, tema forte che ha trovato sostanzialmente grande concordia tra tutti, ha parlato anche Alessandro Lazzaro, vice presidente di Anapa, non tralasciando però anche il tema della liquidazione: "molti agenti - ha detto - ci contano sulla liquidazione per la pensione". Il fulcro della questione è concentrarsi poi, secondo Lazzaro, su tre o quattro argomenti condivisi da portare all'Ania.
Magari dopo vari confronti e in più tappe, come ha proposto Roberto Arena, presidente del gruppo agenti Vittoria. "Aspettiamo di confrontarci - ha proposto - con quello che mette in campo l'Ania. Poi organizziamo un incontro tra di noi per discutere sulla base delle indicazioni dei gruppi: inaccettabili però le proposte calate dall'alto". Quest'ultimo è stato l'unico accenno polemico di tutto l'incontro: il richiamo è stato al presidente assente di Sna, che recentemente aveva inviato una lettere ai gruppi con una serie di indicazioni già pronte per essere al massimo integrate, ma da cui non sembrava esserci molto margine di manovra.
UN PAIO DI IDEE SU RIVALSA E LIQUIDAZIONE
Per quanto riguarda il problema della rivalsa, Andrea Bullo, avvocato vicino ad Anapa, ha suggerito la creazione di un fondo di garanzia per quelle agenzie che andranno in crisi a causa del mix tra rivalsa e recessione.
Francesco Saverio Bovio, presidente del gruppo agenti Magap, Milano Assicurazioni, ha lanciato due idee sempre sui temi della rivalsa e della liquidazione. "Secondo noi - ha detto - bisogna pagare la rivalsa durante la gestione del portafoglio, cosa che dovrebbe fare anche la compagnia per quanto riguarda l'indennizzo di liquidazione, che andrebbe spalmato nel corso dell'attività professionale".
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