Cirasola, risultati preoccupanti dalla lotta intestina al plurimandato
Lo spunto è un articolo sull'Rc auto apparso su Soldi e Diritti di Altroconsumo
19/09/2012
Una delle associazioni più rappresentative dei consumatori, nel cui alveo rientriamo anche tutti noi, spinge affinché il ramo auto sia consegnato, su iniziativa dello stesso consumatore, alle compagnie dirette (e con loro a quelle telefoniche) che eleva a panacea unica e assoluta al caro polizze, screditando indirettamente il nostro lavoro". L'associazione è Altroconsumo e il riferimento è a un articolo pubblicato sul mensile Soldi e Diritti. Le parole sono quelle di Vincenzo Cirasola, presidente del Gaa Genarali che in una lettera inviata agli agenti aderenti alla movimento Coraggio di cambiare, critica aspramente l'impostazione dell'articolo e le imprecise informazioni contenute a suo avviso.
Ma l'articolo è anche lo spunto per ricordare e ribadire tutti i nodi che riguardano gli agenti di assicurazione. L'ultimo l'abrogazione del tacito rinnovo, contenuto nel testo del decreto crescita bis, non ancora però approdato in consiglio dei ministri. "In questo modo - continua Cirasola - a ogni scadenza, gli agenti tradizionali saranno costretti a emettere nuovamente tutte le polizze Rca facendo firmare ogni anno al medesimo cliente l'adeguatezza, l'informativa, ecc., anche se il veicolo è lo stesso. Per di più, sempre questi bistrattati agenti, perderanno l'indennità di fine mandato, che il vigente Ana 2003 prevede per le polizze Rca con tacito rinnovo".
La proposta di Cirasola per aggirare questa difficoltà prevede la presentazione di "un'istanza di integrazione con la previsione che il cliente fidelizzato dell'agente potrà rinunciare all'emissione di una nuova polizza, sottoscrivendo unicamente un'appendice di espressa volontà di rinnovo del contratto in essere". Un'idea che il presidente del gruppo agenti Generali vorrebbe venisse accolta anche dai vertici sindacali.
Ritornando al contenuto dell'articolo, Cirasola lamenta che non siano state sottolineate le "miserrime provvigioni oggi riconosciute alla nostra categoria rispetto al servizio comunque reso", e la progressiva "corsa al ribasso" delle stesse con l'approvazione della collaborazione A con A.
Sempre in riferimento alla collaborazione A con A, Cirasola si pone alcune interrogativi interessanti per la categoria e per il settore: "Il decreto stabilirà - dice - su quale agente cadrà la responsabilità? Quale delle due compagnie sarà costretta a investire in formazione sulla propria rete per un prodotto appartenente a un'altra impresa concorrente? Al subagente quale provvigione spetterà?"
Ma una domanda più interna al sindacato viene rivolta ai vertici dello Sna, quando il rappresentante del Coraggio di Cambiare si chiede "come mai lo Sna, nel frattempo, abbia sottoscritto un accordo con i broker? Quasi a voler ribadire che il nuovo modello distributivo in Italia debba necessariamente passare dalla pluiri-offerta, poiché gli agenti tradizionali monomandatari sono obsoleti e 'fuorilegge'". Cirasola teme che l'accordo alla fine possa risultare "anticompetitivo per gli agenti, ovvero foriero di nuovi spazi d'azione soprattutto per i broker, i quali potranno sviluppare la loro attività pure nel mercato retail e middle-market, visto che il mercato corporate, a loro stesso dire, non ha più i margini di crescita che aveva nel passato".
Secondo Cirasola questi sono "i primi frutti dalle lotte intestine condotte contro il monomandato (in particolare in materia di Rca)".
Ma l'articolo è anche lo spunto per ricordare e ribadire tutti i nodi che riguardano gli agenti di assicurazione. L'ultimo l'abrogazione del tacito rinnovo, contenuto nel testo del decreto crescita bis, non ancora però approdato in consiglio dei ministri. "In questo modo - continua Cirasola - a ogni scadenza, gli agenti tradizionali saranno costretti a emettere nuovamente tutte le polizze Rca facendo firmare ogni anno al medesimo cliente l'adeguatezza, l'informativa, ecc., anche se il veicolo è lo stesso. Per di più, sempre questi bistrattati agenti, perderanno l'indennità di fine mandato, che il vigente Ana 2003 prevede per le polizze Rca con tacito rinnovo".
La proposta di Cirasola per aggirare questa difficoltà prevede la presentazione di "un'istanza di integrazione con la previsione che il cliente fidelizzato dell'agente potrà rinunciare all'emissione di una nuova polizza, sottoscrivendo unicamente un'appendice di espressa volontà di rinnovo del contratto in essere". Un'idea che il presidente del gruppo agenti Generali vorrebbe venisse accolta anche dai vertici sindacali.
Ritornando al contenuto dell'articolo, Cirasola lamenta che non siano state sottolineate le "miserrime provvigioni oggi riconosciute alla nostra categoria rispetto al servizio comunque reso", e la progressiva "corsa al ribasso" delle stesse con l'approvazione della collaborazione A con A.
Sempre in riferimento alla collaborazione A con A, Cirasola si pone alcune interrogativi interessanti per la categoria e per il settore: "Il decreto stabilirà - dice - su quale agente cadrà la responsabilità? Quale delle due compagnie sarà costretta a investire in formazione sulla propria rete per un prodotto appartenente a un'altra impresa concorrente? Al subagente quale provvigione spetterà?"
Ma una domanda più interna al sindacato viene rivolta ai vertici dello Sna, quando il rappresentante del Coraggio di Cambiare si chiede "come mai lo Sna, nel frattempo, abbia sottoscritto un accordo con i broker? Quasi a voler ribadire che il nuovo modello distributivo in Italia debba necessariamente passare dalla pluiri-offerta, poiché gli agenti tradizionali monomandatari sono obsoleti e 'fuorilegge'". Cirasola teme che l'accordo alla fine possa risultare "anticompetitivo per gli agenti, ovvero foriero di nuovi spazi d'azione soprattutto per i broker, i quali potranno sviluppare la loro attività pure nel mercato retail e middle-market, visto che il mercato corporate, a loro stesso dire, non ha più i margini di crescita che aveva nel passato".
Secondo Cirasola questi sono "i primi frutti dalle lotte intestine condotte contro il monomandato (in particolare in materia di Rca)".
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