Assemblea Aiba, il broker cresce anche in recessione
Da Imd 2 a Solvency II, passando per i dati dell'andamento dei premi intermediati nel 2011, l'assise dell'associazione presieduta da Francesco Paparella, ha trattato tutti i temi caldi del presente e del futuro del mondo assicurativo. Con un occhio all'Europa e un altro all'Italia dei troppi regolamenti. Il servizio video
02/07/2012
Nel 2011 il 48,9% del mercato danni delle assicurazioni in Italia è passato attraverso i broker. Una percentuale che da sola non dà però l'idea della sempre maggior penetrazione della professione in Italia. La crescita della presenza della categoria nel nostro Paese è stata pressoche costante dall'inizio del millennio a oggi: se nel 2001, tra persone fisiche e società, la categoria raggiungeva le 3.434 unità, nel 2011 superava le 4.700. Da notare anche la progressione della raccolta, soprattutto nel ramo danni: il broker oggi intermedia oltre 17,7 miliardi di euro, mentre nel 2001 i miliardi erano 8,3 per una quota di mercato del 27,7%.
Eppure le cose dal 2001 a oggi sono cambiate molto. Sono state introdotte normative europee che regolano la professione, e in Italia svariati governi hanno tentato di mettere mano, riuscendoci a singhiozzo, all'organizzazione del merato assicurativo. E poi soprattutto ci sono state due crisi economico-finanziarie (una in pieno svolgimento). Nonostante questo il broker ha continuato a crescere. Se nel 2011 la raccolta premi complessiva italiana ha avuto un calo del 12,5%, l'intermediario specializzato ha incrementatato comunque la propria incidenza del 4%.
Da questi dati Aiba, l'associazione italiana dei broker di assicurazioni, riparte, con l'assemblea nazionale svoltasi ieri a Milano, per affrontare i cambiamenti che, a partire dalla legge sulla liberalizzazioni, passando per la nuova normativa sull'intermediazione europea (Imd2) per arrivare alla futura applicazione delle regole di Solvency II, stanno interessando tutto il mondo delle assicurazioni. I broker - ha affermato Francesco Paparella, presidente di Aiba - sono in grado, anche in una fase difficile come l'attuale, di garantire crescita e occupazione".
Eppure le cose dal 2001 a oggi sono cambiate molto. Sono state introdotte normative europee che regolano la professione, e in Italia svariati governi hanno tentato di mettere mano, riuscendoci a singhiozzo, all'organizzazione del merato assicurativo. E poi soprattutto ci sono state due crisi economico-finanziarie (una in pieno svolgimento). Nonostante questo il broker ha continuato a crescere. Se nel 2011 la raccolta premi complessiva italiana ha avuto un calo del 12,5%, l'intermediario specializzato ha incrementatato comunque la propria incidenza del 4%.
Da questi dati Aiba, l'associazione italiana dei broker di assicurazioni, riparte, con l'assemblea nazionale svoltasi ieri a Milano, per affrontare i cambiamenti che, a partire dalla legge sulla liberalizzazioni, passando per la nuova normativa sull'intermediazione europea (Imd2) per arrivare alla futura applicazione delle regole di Solvency II, stanno interessando tutto il mondo delle assicurazioni. I broker - ha affermato Francesco Paparella, presidente di Aiba - sono in grado, anche in una fase difficile come l'attuale, di garantire crescita e occupazione".
Servizio di Fabrizio Aurilia
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