Fpa, riparte il dialogo tra Ania e sindacati
Il 6 ottobre Sna lancia un presidio a Roma in occasione dell'incontro tra le parti
02/10/2014
Ricominciano le trattative tra l'Ania e le sigle sindacali per il salvataggio del fondo pensione agenti. Il primo incontro è previsto per il prossimo 6 ottobre presso la sede dell'Ania a Roma. Lo Sna, che sarà presente all'appuntamento, non rinuncerà però alla convocazione di un presidio nella stessa data a Roma.
Al centro della contesa restano le due principali questioni: la prima è la natura del fondo che l'Ania vorrebbe portare a contribuzione definita dall'attuale prestazione definita; la seconda è quanto si vuole investire per il risanamento. L'Ania ha proposto 16 milioni di euro, Sna e il management di Fpa pensano ce ne vogliano 350. Secondo quanto sostiene il sindacato, l'Ania arriverebbe a 150 milioni.
"L'offerta di intervento finanziario dell'Ania - dice il presidente di Sna, Claudio Demozzi, in una nota - è tuttavia di appena 16 milioni di euro, contro i 350 milioni che, secondo Sna, dovrebbero costituire la quota di sua competenza in considerazione della pariteticità della contribuzione e della gestione del fondo stesso. Avere quei 16 milioni o non averli non cambierebbe il peso del sacrificio che tutti noi, agenti in attività e pensionati, saremmo chiamati a sostenere vedendo drasticamente ridotte le prestazioni attuali e quelle attese".
Sna, in questa trattativa, rivendica con forza il diritto a non vedere snaturato e svuotato lo strumento previdenziale della categoria. Il sindacato è convinto che solo grazie alla propria posizione intransigente e alla manifestazione di piazza, l'Ania abbia proposto un nuovo incontro. Sna parteciperà quindi con una delegazione "sostenuta da un presidio dimostrativo che si terrà nella vicina Piazza Barberini, con cartelli e slogan, per avvertire di ciò che la categoria è pronta a fare in caso di esito negativo della trattativa: una grande manifestazione di piazza di agenti in attività e agenti pensionati".
In questa prima fase è prevista la partecipazione al presidio dei dirigenti provinciali e nazionali e dei coordinatori regionali, ma anche i singoli agenti potranno aggregarsi, fino a un limite massimo, stabilito dalla Questura, di 150 persone.
Riguardo all'intenzione di Ania di elevare il contributo a 150 milioni, Demozzi sostiene, comunque, che la somma "non risulterebbe ancora sufficiente a risolvere il problema del fondo pensione agenti, ma che darebbe un chiaro segnale di buona volontà che potrebbe rappresentare una svolta nelle relazioni tra agenti e compagnie".
Al centro della contesa restano le due principali questioni: la prima è la natura del fondo che l'Ania vorrebbe portare a contribuzione definita dall'attuale prestazione definita; la seconda è quanto si vuole investire per il risanamento. L'Ania ha proposto 16 milioni di euro, Sna e il management di Fpa pensano ce ne vogliano 350. Secondo quanto sostiene il sindacato, l'Ania arriverebbe a 150 milioni.
"L'offerta di intervento finanziario dell'Ania - dice il presidente di Sna, Claudio Demozzi, in una nota - è tuttavia di appena 16 milioni di euro, contro i 350 milioni che, secondo Sna, dovrebbero costituire la quota di sua competenza in considerazione della pariteticità della contribuzione e della gestione del fondo stesso. Avere quei 16 milioni o non averli non cambierebbe il peso del sacrificio che tutti noi, agenti in attività e pensionati, saremmo chiamati a sostenere vedendo drasticamente ridotte le prestazioni attuali e quelle attese".
Sna, in questa trattativa, rivendica con forza il diritto a non vedere snaturato e svuotato lo strumento previdenziale della categoria. Il sindacato è convinto che solo grazie alla propria posizione intransigente e alla manifestazione di piazza, l'Ania abbia proposto un nuovo incontro. Sna parteciperà quindi con una delegazione "sostenuta da un presidio dimostrativo che si terrà nella vicina Piazza Barberini, con cartelli e slogan, per avvertire di ciò che la categoria è pronta a fare in caso di esito negativo della trattativa: una grande manifestazione di piazza di agenti in attività e agenti pensionati".
In questa prima fase è prevista la partecipazione al presidio dei dirigenti provinciali e nazionali e dei coordinatori regionali, ma anche i singoli agenti potranno aggregarsi, fino a un limite massimo, stabilito dalla Questura, di 150 persone.
Riguardo all'intenzione di Ania di elevare il contributo a 150 milioni, Demozzi sostiene, comunque, che la somma "non risulterebbe ancora sufficiente a risolvere il problema del fondo pensione agenti, ma che darebbe un chiaro segnale di buona volontà che potrebbe rappresentare una svolta nelle relazioni tra agenti e compagnie".
Foto: Francesco Pavanello, presidente Fpa
© RIPRODUZIONE RISERVATA