Ddl Concorrenza, rischio rincari per le polizze a due ruote
Confindustria Ancma ha espresso la propria preoccupazione per una misura che, a suo dire, provocherebbe aumenti nelle coperture Rc moto
Confindustria Ancma (l’Associazione nazionale ciclo motociclo accessori) esprime la sua “ferma contrarietà” e preoccupazione relativamente al possibile aumento del costo delle assicurazioni per i motociclisti, inserito tra le bozze del nuovo ddl Concorrenza, attualmente all’esame del prossimo Consiglio dei ministri.
“Qualora si obbligassero le compagnie straniere ad aderire al sistema del risarcimento diretto i motociclisti, già penalizzati dal recente divieto di sospensione invernale della polizza, subirebbero un ulteriore rincaro dei prezzi. Una misura – conclude Ancma – che arrecherebbe un grave danno ai motociclisti, all’industria e alla mobilità sostenibile a cui il mondo delle due ruote contribuisce in maniera decisiva”.
“Apprendiamo dalla lettura delle bozze – si legge in una nota dell’associazione – che potrebbe essere approvata una norma che estenderebbe il regime del risarcimento diretto per la gestione dei sinistri anche alle imprese assicuratrici con sede legale in uno stato estero dell’Unione Europea”.
Per l’associazione, la misura, se approvata, rischierebbe di “produrre un aumento generalizzato delle polizze assicurative motociclistiche, stimabile attorno al 20% dei prezzi correnti”
Secondo Ancma, il meccanismo del risarcimento diretto “ha generato negli anni effetti positivi sui premi assicurativi e, soprattutto, sui tempi del risarcimento, ma, come chiaramente evidenziato da uno studio commissionato all’Università Luiss, esso funziona quando nel sinistro sono coinvolti veicoli appartenenti alla stessa categoria (ad esempio due auto), mentre s’inceppa nel momento in cui i veicoli incidentati appartengono a categorie differenti (ad esempio auto e moto)”.
Il problema, prosegue l’associazione, “appare evidente nel caso dei veicoli a due ruote, dal momento che la maggior parte degli incidenti che riguardano scooter o moto avvengono con veicoli di categoria diversa (normalmente autovetture). In sintesi, l’indennizzo diretto produce effetti distorsivi che si traducono in un aumento dei costi assicurativi a carico degli assicurati motociclisti”.
Aicma spiega che per queste ragioni, negli ultimi anni, il mercato assicurativo motociclistico si è indirizzato verso compagnie di assicurazione estere che, non essendo sottoposte al regime dell’indennizzo diretto, possono garantire coperture assicurative non penalizzanti per l’utente finale. “In questo modo si è ridotto del 16% il premio medio pagato dai motociclisti negli ultimi cinque anni, garantendo lo stesso livello di servizio alla popolazione”.
Questo fenomeno, sostiene Aicma, negli anni ha aumentato il numero delle compagnie assicuratrici di veicoli a due ruote incentivando la concorrenza, con l’effetto di calmierare i costi assicurativi, già in precedenza arrivati a livelli non più sostenibili. Da qui la preoccupazione “per una misura di cui non appaiono chiari i benefici, ma solo gli impatti negativi, dal momento che, se venisse approvata, avrebbe un’immediata ricaduta sulle tasche degli utilizzatori. Peraltro, nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato quasi all’unanimità un pacchetto di misure che modifica in parte la direttiva 2009/103/Ce concernente l’assicurazione della responsabilità civile autoveicoli”. La direttiva ora di fatto inibisce la possibilità di sospendere la copertura assicurativa nei periodi di inutilizzo del veicolo custodendolo in un luogo privato, sfruttata soprattutto dai possessori di moto.
“Qualora si obbligassero le compagnie straniere ad aderire al sistema del risarcimento diretto i motociclisti, già penalizzati dal recente divieto di sospensione invernale della polizza, subirebbero un ulteriore rincaro dei prezzi. Una misura – conclude Ancma – che arrecherebbe un grave danno ai motociclisti, all’industria e alla mobilità sostenibile a cui il mondo delle due ruote contribuisce in maniera decisiva”.
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