Cyber risk, violazioni digitali per 10 milioni di italiani
Più colpita la cosiddetta “generazione Z”, spaventano soprattutto furti di identità e clonazione di carte di credito
Circa dieci milioni di italiani hanno subito una qualche forma di violazione digitale. È l'allarme che arriva da un'indagine realizzata da Ipsos per Changes, progetto di ricerca del gruppo Unipol, lanciato alla vigilia del Safer Internet Day.
I più colpiti, secondo i risultati dell'indagine, sono anche i più giovani, la cosiddetta generazione Z: il 32% delle persone fra 16 e 26 anni è rimasto vittima di violazioni digitali. Gli episodi diminuiscono al crescere dell'età, a testimonianza forse del fatto che l'esperienza contribuisce a evitare eventi di questo genere: 31% per i millennials, 22% per la generazione X e 11% per i baby boomers.
I baby boomers, ossia le persone di età compresa fra 57 e 64 anni, sono quelli che percepiscono maggiormente la minaccia del cyber risk: il 58% della categoria si sente particolarmente vulnerabile. Più in generale, più di un italiano su due (53%) si sente a rischio e appena il 30% non percepisce la minaccia. La percezione del rischio risulta poi particolarmente elevata fra chi ha già subito violazioni in passato (64%).
Fra i rischi più percepiti c'è il furto dell'identità digitale (58%), seguito dalla clonazione della carta di credito (53%), dall'utilizzo dei dati personali per altri scopi (40%) e dalla violazione della privacy (39%).
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