Cyber risk, anche l’Italia nel mirino
Nel 2022, secondo l’ultimo rapporto del Clusit, gli attacchi informatici nel nostro paese hanno messo a segno un balzo del 169% su base annua
Anche l’Italia finisce nel mirino di hacker e criminali informatici. Nel 2022, secondo l’ultimo rapporto del Clusit, si sono infatti avuti in Italia un totale di 188 cyber attack divenuti di pubblico dominio, dato che mette a segno un balzo del 169% su base annua. Gli attacchi, nella stragrande maggioranza dei casi (83%), hanno inoltre avuto una gravità definita elevata o addirittura critica.
“Auspichiamo che in Italia le iniziative istituzionali siano sostenute anche dalle singole imprese e pubbliche amministrazioni, in un’ottica di collaborazione pubblico-privato, tramite la costituzione e l’evoluzione di processi adeguati di monitoraggio della sicurezza, incident management, crisis management e servizi Soc, tra gli altri”, ha commentato questa mattina Gabriele Faggioli, presidente del Clusit, nel corso della conferenza stampa, trasmessa in diretta streaming, che ha presentato i contenuti del rapporto.
Il 2022, più in generale, è stato comunque un anno difficile in tutto il mondo. Anzi, per usare le parole del rapporto, è stato addirittura “l’anno peggiore di sempre per la cyber security”. La ricerca, a tal proposito, conta quasi 2.500 attacchi informatici a livello globale e pone in evidenza un fenomeno in crescita del 21% rispetto all’anno precedente.
La media mensile è arrivata a toccare 207 cyber attack, contro gli appena 171 dell’anno precedente, con il picco massimo dell’anno (e di sempre) raggiunto lo scorso marzo con 238 attacchi, in concomitanza (non causalmente) con l’inizio delle ostilità fra Russia e Ucraina.
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