Ivass, polizze legate ai mutui inadeguate e vendute in modo scorretto
Mancanza di trasparenza e opacità nelle garanzie
28/10/2013
Ancora criticità sulle polizze legate ai mutui. Non sono bastati tutti gli interventi legislativi per limitare le storture di questo mercato. Da una recente indagine dell'Ivass, sono emerse ancora delle irregolarità nelle pratiche di commercializzazione in fase di promozione e collocamento e nella presenza di clausole contrattuali che aggravano la posizione dell'assicurato rendendo inefficace la copertura. "Le problematiche - ha sottolineato Corrado Baldinelli, segretario generale dell'Authority - coinvolgono fortemente banche e intermediari finanziari". Le modalità di vendita sono spesso difformi rispetto alle normative vigenti, in particolare in fase assuntiva, scrive l'Ivass, "sono emerse irregolarità riconducibili, per lo più, alla mancata acquisizione delle informazioni necessarie alla valutazione di adeguatezza dei contratti assicurativi offerti ai singoli soggetti finanziati".
Il regolatore di settore nella sua indagine ha rilevato una discrasia tra i pacchetti proposti e le reali esigenze dei clienti, nonché una mancanza di trasparenza non solo informativa, ma sostanziale, in merito alle garanzie prestate e l'importo delle provvigioni percepite dagli intermediari.
"Le evidenze raccolte dall'Ivass - si legge nella relazione di Baldinelli - pongono in risalto 'pacchetti' contenenti la garanzia per la perdita dell'impiego venduti a lavoratori autonomi, a dipendenti part-time fuori garanzia in quanto tali e, persino, a pensionati". Oppure ancora periodi di carenza di 180 o 360 giorni di cui l'assicurato non è a conoscenza; polizze vendute a soggetti ultrasettatenni che hanno invece, quale condizione di assicurabilità, un limite di età inferiore; clausole di franchigia ed esclusione su cui l'informativa è resa solo formalmente. Insomma, per un assicuratore si tratta di gravi mancanze, che fanno scrivere a Baldinelli che "consegnare l'informativa contrattuale non vuol dire assicurarne la comprensione".
Il richiamo dell'Ivass si rivolge soprattutto agli intermediari, responsabili di dover colmare il "gap considerevole tra impresa e cliente solo con un adeguato livello informativo". L'intermediario è richiamato dal Regolatore a un'elevata professionalità perché "oltre a dover esplorare le esigenze del cliente, deve rappresentare chiaramente le garanzie che in concreto lo riguardano e consentirgli, in tal modo, di effettuare una valutazione del prodotto per quello che realmente è, anche con riguardo al premio assicurativo richiesto".
Ma Baldinelli non risparmia nemmeno le compagnie, colpevoli di non offrire prodotti sempre adeguati. Le imprese devono offrire un "elevato standard": questi prodotti, secondo l'Ivass, vanno migliorati e venduti in maniera più corretta. "Serve una collaborazione forte del settore se non si vuol fare di ogni clausola un precetto; serve lo stimolo di chi questi prodotti li colloca e li distribuisce per favorire i necessari miglioramenti".
Il regolatore di settore nella sua indagine ha rilevato una discrasia tra i pacchetti proposti e le reali esigenze dei clienti, nonché una mancanza di trasparenza non solo informativa, ma sostanziale, in merito alle garanzie prestate e l'importo delle provvigioni percepite dagli intermediari.
"Le evidenze raccolte dall'Ivass - si legge nella relazione di Baldinelli - pongono in risalto 'pacchetti' contenenti la garanzia per la perdita dell'impiego venduti a lavoratori autonomi, a dipendenti part-time fuori garanzia in quanto tali e, persino, a pensionati". Oppure ancora periodi di carenza di 180 o 360 giorni di cui l'assicurato non è a conoscenza; polizze vendute a soggetti ultrasettatenni che hanno invece, quale condizione di assicurabilità, un limite di età inferiore; clausole di franchigia ed esclusione su cui l'informativa è resa solo formalmente. Insomma, per un assicuratore si tratta di gravi mancanze, che fanno scrivere a Baldinelli che "consegnare l'informativa contrattuale non vuol dire assicurarne la comprensione".
Il richiamo dell'Ivass si rivolge soprattutto agli intermediari, responsabili di dover colmare il "gap considerevole tra impresa e cliente solo con un adeguato livello informativo". L'intermediario è richiamato dal Regolatore a un'elevata professionalità perché "oltre a dover esplorare le esigenze del cliente, deve rappresentare chiaramente le garanzie che in concreto lo riguardano e consentirgli, in tal modo, di effettuare una valutazione del prodotto per quello che realmente è, anche con riguardo al premio assicurativo richiesto".
Ma Baldinelli non risparmia nemmeno le compagnie, colpevoli di non offrire prodotti sempre adeguati. Le imprese devono offrire un "elevato standard": questi prodotti, secondo l'Ivass, vanno migliorati e venduti in maniera più corretta. "Serve una collaborazione forte del settore se non si vuol fare di ogni clausola un precetto; serve lo stimolo di chi questi prodotti li colloca e li distribuisce per favorire i necessari miglioramenti".
Foto: Salvatore Rossi, presidente Ivass
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