Obbligo di polizza cat nat, le imprese sono preoccupate
Ieri l’incontro al Mimit con le associazioni (che non hanno potuto visionare il testo del decreto attuativo) per presentare la norma. Perplessità dagli artigiani e da Confindustria
Gli imprenditori italiani sono preoccupati per l’imminente entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali, che sarà effettivo dal primo gennaio 2025. Ieri, a margine dell’inaugurazione del Cersaie a Bologna, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini ha affermato che l’obbligo potrebbe “disincentivare gli investimenti nelle aree a rischio”, rischiando di “desertificare intere zone industriali”.
Una richiesta di proroga dell’entrata in vigore della norma è arrivata, sempre ieri, da Cna, Confartigianato e Casartigiani, associazioni intervenute al Tavolo delle assicurazioni sui rischi catastrofali convocato dal Mimit, durante il quale sono stati illustrati i contenuti dello schema di decreto interministeriale.
Claudio Giovine, direttore della divisione Economica e sociale della Cna, parlando a nome anche di Confartigianato e di Casartigiani, ha detto che “la proroga è necessaria per definire le linee contenute nella Legge di Bilancio per il 2024 e colmare le incertezze del testo nonché per mettere le imprese nelle condizioni di sottoscrivere in piena consapevolezza polizze efficaci a costi che tengano effettivamente conto del principio di mutualità del rischio. A tal fine – ha osservato – vanno stabilite condizioni di polizza a cui le compagnie di assicurazione devono attenersi nel determinare le coperture e nel fissare il premio e previsto un portale simile a quello per l’energia, sul quale le imprese potranno confrontare le offerte e verificare i prezzi in maniera trasparente”. “Un’altra lacuna da colmare – ha rilevato – è rappresentata dalla tipologia di manifestazioni catastrofali. Si parla di inondazioni, esondazioni, frane e terremoti. Ma oggi sono sempre più frequenti fenomeni come le grandinate, i colpi di vento, le trombe d’aria, le mareggiate che in un ambito di copertura assicurativa obbligatoria non possono essere lasciati fuori. Altresì importante – ha concluso – è esentare i premi dall’imposizione fiscale del 22,25%”.
Nessuno ha visto i contenuti del decreto nel dettaglio
L'incontro era tecnico e quindi nessun esponente dell'esecutivo si è seduto al tavolo al Mimit convocato per l'illustrazione del il decreto interministeriale, scritto a quattro mani con il Mef, per l'attuazione della norma. Al tavolo, secondo quanto riferisce Radiocor, non e' stato distribuito il testo del decreto ai tanti ospiti presenti, "con sorpresa degli invitati", scrive l'agenzia stampa.
Chi ha partecipato al tavolo a palazzo Piacentini si è sentito chiedere dei commenti, da inviare il prima possibile, cui è seguita l'obiezione da parte delle associazioni di imprese, intervenute che per scrivere commenti c'è la necessità di leggere il testo del decreto. Le indiscrezioni dei giorni scorsi sulle modalità di attuazione della nuova obbligatorietà, quindi ad oggi non sono confermate. Solo i principi della riforma, con l'anticipo del 30% dei danni da parte dell'assicurazione.
Per le compagnie ci sarà l'obbligo a contrarre mentre per le imprese non c'è una sanzione esplicita ma, in assenza di polizza contro il rischio cat nat la rappresaglia dello Stato sarà il mancato accesso alle agevolazioni pubbliche. Il successo delle polizze obbligatorie si raggiungerà solo se si riuscirà ad avere una vera mutualità in grado di contenere i premi assicurativi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA