Terremoti, un rischio da gestire con coperture adeguate
Se ne è parlato in un convegno tenutosi a Mantova e organizzato da Aon Banfield e dalla sede locale di Confindustria
13/03/2013
Tra tutti i Paesi dell'Unione Europera, l'Italia è quello maggiormente esposto agli eventi catastrofali. Uno studio del Ministero dell'ambiente ha rilevato come su più della metà dei comuni italiani incombano i rischi di frane, smottamenti, inondazioni o terremoti. Questo significa che una grande parte del territorio italiano dovrebbe essere coperta da adeguate misure di prevenzione, anche se la realtà è un'altra: il 64% degli edifici, ad esempio, non è costruito con criteri antisismici.
Tutto ciò determina un contesto in cui diventa sempre più ristretto lo spazio che le compagnie hanno per poter offrire delle polizze adeguate a copertura di singoli e di aziende. Sulle strategie di gestione del rischio terremoto si è discusso un convegno tenutosi la scorsa settimana a Mantova, organizzato dalla Associazione industriali locale, assieme ad Aon Banfield. Il terremoto che nel maggio del 2012 ha duramente colpito l'Emilia Romagna è l'esempio più recente che può essere preso in considerazione per illustrare questa problematica.
Durante il terremoto le strutture danneggiate sono state più di 10 mila, per un totale di 12 miliardi di euro di danni, le cui perdite assicurate sono solo un 1 miliardo di euro: in altre parole, il 91% dei danni non risultano assicurati. Se da un lato esistevano coperture contro il terremoto per gli esercizi commerciali, le attività industriali e per gli enti pubblici, dall'altro i privati non hanno ritenuto necessario estendere al terremoto le coperture delle proprie abitazioni, valutando trascurabile il rischio terremoto.
A seguito del sisma in Emilia Romagna, e dell'introduzione del decreto legge 15 maggio 2012, n.59 (che abroga l'obbligo da parte dello Stato di fornire assistenza finanziaria per la ricostruzione delle abitazioni danneggiate) la domanda dei privati per questo tipo di copertura è aumentata in misura considerevole e le compagnie di assicurazione hanno cominciato ad attivarsi per trovare una soluzione che permettesse di allargare l'offerta di prodotti anche alla luce dell'onda emotiva creata dal terremoto sulla popolazione, scontrandosi però con la limitata capacità a disposizione e l'aumento dei prezzi. Le compagnie possono essere aiutate nello sviluppare adeguate coperture contro questo rischio avvalendosi della consulenza di un broker, in un contesto in cui il mercato delle assicurazioni contro le catastrofi naturali non è ancora decollato.
Tutto ciò determina un contesto in cui diventa sempre più ristretto lo spazio che le compagnie hanno per poter offrire delle polizze adeguate a copertura di singoli e di aziende. Sulle strategie di gestione del rischio terremoto si è discusso un convegno tenutosi la scorsa settimana a Mantova, organizzato dalla Associazione industriali locale, assieme ad Aon Banfield. Il terremoto che nel maggio del 2012 ha duramente colpito l'Emilia Romagna è l'esempio più recente che può essere preso in considerazione per illustrare questa problematica.
Durante il terremoto le strutture danneggiate sono state più di 10 mila, per un totale di 12 miliardi di euro di danni, le cui perdite assicurate sono solo un 1 miliardo di euro: in altre parole, il 91% dei danni non risultano assicurati. Se da un lato esistevano coperture contro il terremoto per gli esercizi commerciali, le attività industriali e per gli enti pubblici, dall'altro i privati non hanno ritenuto necessario estendere al terremoto le coperture delle proprie abitazioni, valutando trascurabile il rischio terremoto.
A seguito del sisma in Emilia Romagna, e dell'introduzione del decreto legge 15 maggio 2012, n.59 (che abroga l'obbligo da parte dello Stato di fornire assistenza finanziaria per la ricostruzione delle abitazioni danneggiate) la domanda dei privati per questo tipo di copertura è aumentata in misura considerevole e le compagnie di assicurazione hanno cominciato ad attivarsi per trovare una soluzione che permettesse di allargare l'offerta di prodotti anche alla luce dell'onda emotiva creata dal terremoto sulla popolazione, scontrandosi però con la limitata capacità a disposizione e l'aumento dei prezzi. Le compagnie possono essere aiutate nello sviluppare adeguate coperture contro questo rischio avvalendosi della consulenza di un broker, in un contesto in cui il mercato delle assicurazioni contro le catastrofi naturali non è ancora decollato.
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