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Annual 2014, le assicurazioni per la crescita del Paese

La consueta due giorni organizzata dal Gruppo 24 Ore, e di cui Insurance Connect è stato media partner, ha fatto il punto sul settore alla vigilia di un anno decisivo, in bilico tra rilancio e stagnazione

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Regolamentazione, collaborazioni tra gli attori del settore, prospettive di sviluppo del Paese, gestione del rischio. Insomma un compendio dei principali temi dell'assicurazione italiana, con lo sfondo delle dinamiche europee: questo è stata la 16esima edizione dell'Annual Assicurazioni, martedì 28 e mercoledì 29 ottobre, organizzata dal Gruppo 24 Ore e di cui Insurance Connect è stato media partner.
Presenti i principali protagonisti del mondo assicurativo: dai top manager di molte compagnie, ai rappresentanti dell'Ania, della distribuzione, ma anche broker, società di ricerca e istituzioni. Tutti insieme per capire come il comparto assicurativo potrà crescere nel futuro, quali dinamiche lo muovono e in che misura potrà sostenere la crescita del Paese.

Utili positivi, nonostante l'auto

Ma partiamo dai dati di mercato. Si sa che anche il 2014 sarà un anno positivo per le compagnie: crescita molto sostenuta del vita, che continua a compensare in modo decisivo il calo (costante) dei rami danni, affossati sia dal calo dei prezzi Rc auto sia da un immobilismo del settore danni non-auto. A ogni modo, gli utili delle compagnie sono ancora molto positivi, come ha confermato nel suo intervento il presidente dell'Ania, Aldo Minucci, parlando di un valore nei primi sei mesi del 2014 pari a 3,8 miliardi di euro. Le compagnie mostrano altresì un'ottima solidità patrimoniale e una ritrovata propensione al risparmio dei costi in ottica antifrode, anche perché sollecitate dal regolatore di settore, sempre più attento all'approssimarsi della scadenza decisiva di Solvency II.
Sarà proprio la nuova direttiva, secondo Alberto Corinti, consigliere di Ivass, a dare rinnovati input alle compagnie, sia sotto il profilo degli investimenti sia (e forse soprattutto) sotto quello della governance, che dovrà diventare sempre più risk sensitive, come sottolineato dalla ricerca di Boston Consulting e illustrato con un excursus sulle Autorità di vigilanza internazionali dallo studio legale Dla Piper.

Compagnie verso digitalizzazione e nuovo welfare


Il tema degli investimenti, tuttavia, diventa sempre più decisivo in un Paese come l'Italia in cerca di fresca liquidità. Ecco perché, i principali player plaudono da un lato alla maggior libertà concessa a copertura dei propri attivi, ma dall'altro chiedono finalmente di poter entrare in modo strutturale e organizzato nei settori in cui il welfare è più in crisi: sanità, previdenza, protezione. Un sentiment, questo, comune sia all'ad del gruppo Unipol, Carlo Cimbri, protagonista di un intervista incentrata molto sulla politica e meno sui temi propriamente assicurativi, sia ai top manager delle compagnie coinvolte nella tavola rotonda che ha chiuso la prima giornata dei lavori. Camillo Candia, ad di Zurich, Patrick Dixneuf, numero uno di Aviva, Dominique Uzel, ad di Groupama Assicurazioni e Giovan Battista Mazzucchelli, ad di Cattolica, hanno confermato l'impegno in favore della digitalizzazione e l'auspicio che il crollo dei prezzi dell'Rc auto possa liberare risorse per il consumatore e convincerlo a investire in protezione e previdenza.

Il cammino verso Solvency II

Ad aprire la seconda giornata di lavori è stata una panoramica sulle ultime novità su Solvency II, illustrate dal dg dell'Ania, Dario Focarelli. Molti gli step da concludere prima dell'entrata in vigore della direttiva (1° gennaio 2016), il più imminente dei quali avverrà nel mese di novembre con la consultazione Eiopa sulla curva risk-free. Per quanto riguarda l'Italia, Focarelli ha spiegato che l'assicurazione si sta mostrando particolarmente resiliente" in uno scenario di bassi tassi di interesse, anche se "resta l'esposizione a shock improvvisi nei mercati finanziari, in particolare nel debito sovrano".

Una leva per la relazione con il cliente


I passi da fare in prospettiva Solvency II si muovono in parallelo con l'evoluzione dei prodotti e l'innovazione dei servizi in campo assicurativo. Secondo l'ad di Alleanza Assicurazioni, Davide Passero, bisogna "partire dai bisogni", espressi da quelle persone che definisce "diversamente assicurate" perché scelgono forme di protezione fai-da-te: "va ripensata la relazione con il cliente". In questo le reti distributive saranno fondamentali: "la digitalizzazione non è un'alternativa, ma un fattore abilitante". Gli ha fatto eco Maurizio Cappiello, dg di Axa Assicurazioni: "resta centrale il ruolo degli agenti", ma serve uno salto di qualità, con una maggiore sensibilizzazione culturale e un approccio proattivo con il cliente, anche attraverso i social; in questo senso Axa si è mossa per tempo stipulando, a livello globale, un accordo con Facebook. Una mossa da leggere in quanto creazione di un "ecosistema di partnership", come sottolineato da Ugo Cotroneo di Boston Consulting group. "Raccogliere e gestire dati sta diventando un asset strategico. Bisogna partire dall'esperienza del cliente - ha avvertito Cotroneo - non dalla tecnologia": semplicità e personalizzazione, piuttosto che App più sgargianti.

Le opportunità nell'Rc auto

Ne sa qualcosa Leonardo Felician, ad di Genialloyd, compagnia che registra performance record (65 mesi di fila in crescita, aumento del +21,4% del business nel 2013). Una delle chiavi di questo successo, ha spiegato, "sta nella social media strategy, basata più sulla customer care che sul marketing. La capacità di sapersi relazionare con il cliente è il fattore dirimente anche in un business saturo, l'Rc auto, dove si affacciano nuovi competitor come Intesa Sanpaolo Assicura: secondo l'ad Alessandro Scarfò "è necessario un approccio orientato ad arricchire la proposizione", sebbene, ammette, "il cliente bancassicurativo è diverso, perché ha una relazione strutturata, da anni, con la propria banca", mentre per compagnie tradizionali come Sara Assicurazioni, ha osservato l'ad Alessandro Santoliquido, "sarà fondamentale il modo con cui gli agenti abbracciano internet, andando a cercare il cliente senza attendere passivamente che sia lui a presentarsi in agenzia".

Nel corso della giornata ha visto anche la presentazione da parte del presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, dell'Indagine conoscitiva sull'Rc auto. Un altro importanto spazi di confronto nel campo della distribuzione, si è tenuto tra Claudio Demozzi (presidente Sna), Vincenzo Cirasola (presidente Anapa), Franco Ellena (presidente commissione distribuzione Ania) e Vittorio Verdone (dirtettore centrale Ania) sul tema delle collaborazioni tra intermediari. La giornata si poi è conclusa con una discussione tra Alessandro De Felice (membro di Anra e vice presidente di Ferma) e Uberto Venura (ad di Aon) sulla situazione italiana relativa alla gestione dei rischi da parte delle Pmi.


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