Eiopa, effetti ambigui dal quantitative easing

Secondo Eiopa, il quantitative easing della Bce “può creare condizioni  favorevoli per gli assicuratori e i fondi pensioni nel lungo termine grazie allo stimolo alla crescita economica”, ma nel breve termine aggiunge pressioni sul business del settore “a causa di un ulteriore riduzione dei tassi privi di rischi” e di conseguenza “la profittabilità dei prodotti e dei regimi pensionistici resta sotto forte pressione”. Nel Rapporto sulla stabilità finanziaria, pubblicato lo scorso 1 giugno, Eiopa osserva che il Qe può ridurre in misura significativa il volume di mercato per alcune classi di asset per cui l’effetto-gregge degli investitori (dovuto a un deterioramento della situazione geopolitica) “potrebbe scatenare il rischio di uno scenario negativo”. Nel settore assicurativo i rischi derivanti da un contesto di bassi rendimenti puo' costringere il settore della riassicurazione a un ulteriori consolidamento. I premi di riassicurazione sono stati sottoposti a pressione nel momento in cui le società fronteggiavano una continua concorrenza da fonti di capitale non tradizionali. Secondo il presidente Gabriel Bernardino, “le misure transitorie previste da Solvency 2 dovrebbero essere usate per assicurare un passaggio equilibrato e senza rotture nel mercato”. Bernardino sottolinea come il compito dell'Eiopa sia quello di monitorare strettamente la situazione:  “il settore deve fronteggiare le vulnerabilità del proprio business e ristrutturare il mix dei prodotti”. I rischi di cui parla Eiopa sono quelli relativi all'aumento del valore delle passività dovuto alla riduzione del tasso privo di rischio mentre il valore degli asset scende a causa dell'aumento del livello dei premi di rischio. Tale scenario, sottolinea Eiopa, “comporta effetti molto negativi per il business degli assicuratori e dei fondi pensione”.

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