Bpm-Anima, no al danish compromise
La Bce avrebbe espresso parere negativo all'applicazione del beneficio patrimoniale

La Bce spariglia le carte del risiko bancario in Italia. L'istituto di Francoforte avrebbe infatti espresso parere negativo all'applicazione del danish compromise in relazione all'opa che Banco Bpm, attraverso la sua controllata Banco Bpm Vita, ha lanciato su Anima.
La decisione della Bce è arrivata come una doccia fredda per l'istituto di Piazza Meda: solo pochi giorni fa l'amministratore delegato Giuseppe Castagna si era detto sicuro che “il via libera della Bce arriverà, anche perché siamo già un conglomerato finanziario sotto l'ombrello del danish compromise, si tratta solo di aggiungere qualcosa”. L'opa, scattata lo scorso 17 marzo, avrebbe già superato la soglia del 50% e centrato così la prima condizione di efficacia di un'adesione superiore al 45%.
Il parere della Bce sarà domani al centro di un consiglio di amministrazione di Banco Bpm. E sempre domani si riunirà l'assemblea di Unicredit per deliberare l'aumento di capitale necessario a sostenere l'ops che l'istituto guidato da Andrea Orcel ha lanciato proprio su Piazza Meda. La decisione della Bce modifica tuttavia lo scenario: di recente Orcel non ha infatti escluso che l'istituto possa anche ritirare l'offerta se non venisse concesso il beneficio patrimoniale.
“Da quando l'operazione sul Banco stata annunciata, quello che è successo è uno sviluppo negativo, non positivo”, aveva commentato Orcel in riferimento al ritardo nella concessione del danish compromise. “Con il danish compromise la transazione su Anima ha un ritorno sull'investimento di oltre il 15% e non consuma molto capitale, ma senza il ritorno è all'11% e consuma miliardi di capitale”, aveva quindi proseguito, specificando che in questo secondo caso “ci sarebbe una significativa diluizione e quello che compreremmo sarebbe molto meno capitalizzato di quanto si pensava prima e quindi non sarebbe un elemento positivo, ma negativo”.
In ogni caso, l'istituto di Gae Aulenti sembra intenzionato a prendersi tutto il tempo a disposizione per fare una scelta definitiva su Banco Bpm. Orcel, a tal proposito, ha spiegato il periodo di offerta potrà essere aperto tra la prima settimana di giugno e l'inizio di giugno. “Sarebbe totalmente irrazionale da parte nostra fare discorsi su cosa fare prima di essere vicini alla chiusura: allora decideremo se c'è valore nel fare l'operazione del tutto e se c'è qualche ragione per rivedere il prezzo. In caso – ha concluso – lo faremo, altrimenti no”.
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