Corporate bond, un 2014 positivo a livello globale
Bassa volatilità, tassi ai minimi e la concreta possibilità di un intervento della Bce per smuovere il mercato del credito
01/09/2014
Per il mercato del credito globale, il 2014 si avvia a essere un ottimo anno. In un contesto di bassa volatilità e rendimenti bassi, il mercato delle obbligazioni societarie mostra buone performance. I fondamentali sono migliori di quelli dei titoli di Stato e ci si può attendere che questa situazione duri ancora per diversi trimestri. È questa la previsione di MoneyFarm, società indipendente di servizi finanziari, che ha fatto il punto della situazione dopo un'estate che ha visto volare l'economia americana e stentare ancora la Zona Euro.
Un abbassamento degli spread - sottolinea Claudio Barberis, responsabile asset allocation della società - comporta buone performance di prezzo per chi detiene titoli societari e minori costi di finanziamento, per il futuro, per le aziende".
Mentre le aziende americane continuano a crescere, quelle europee stanno tornando a macinare utili e distribuire dividendi. In teoria, quindi, la disponibilità di credito per le aziende sembra aumentare, ma i dati aggregati di creazione di nuovo credito in Eurozona forniti dalla Bce sono più critici: "per le piccole e medie imprese - si legge nello studio di MoneyFarm -, che utilizzano ancora prevalentemente il canale del credito bancario, la situazione ancora non è rosea. Questo ha un impatto sull'economia in generale e quindi sui fondamentali dei mercati".
L'abbassamento degli spread (ai minimi storici) rende poco remunerativo il rischio credito, ma in linea con la solidità dei bilanci aziendali. Nella situazione attuale, il rialzo dei tassi sui mercati statunitensi arriverà nel 2015 e sarà molto graduale, mentre in Eurozona alcuni tassi sono in negativo e nessuno pensa davvero che le cose cambieranno: anzi, i dati recenti dell'economia dei Paesi del Vecchio Continente "dovrebbero portare - conclude Barberis - la Banca Centrale a nuove iniziative di supporto ai mercati che potrebbero avere come target proprio alcuni segmenti del mercato del credito".
Un abbassamento degli spread - sottolinea Claudio Barberis, responsabile asset allocation della società - comporta buone performance di prezzo per chi detiene titoli societari e minori costi di finanziamento, per il futuro, per le aziende".
Mentre le aziende americane continuano a crescere, quelle europee stanno tornando a macinare utili e distribuire dividendi. In teoria, quindi, la disponibilità di credito per le aziende sembra aumentare, ma i dati aggregati di creazione di nuovo credito in Eurozona forniti dalla Bce sono più critici: "per le piccole e medie imprese - si legge nello studio di MoneyFarm -, che utilizzano ancora prevalentemente il canale del credito bancario, la situazione ancora non è rosea. Questo ha un impatto sull'economia in generale e quindi sui fondamentali dei mercati".
L'abbassamento degli spread (ai minimi storici) rende poco remunerativo il rischio credito, ma in linea con la solidità dei bilanci aziendali. Nella situazione attuale, il rialzo dei tassi sui mercati statunitensi arriverà nel 2015 e sarà molto graduale, mentre in Eurozona alcuni tassi sono in negativo e nessuno pensa davvero che le cose cambieranno: anzi, i dati recenti dell'economia dei Paesi del Vecchio Continente "dovrebbero portare - conclude Barberis - la Banca Centrale a nuove iniziative di supporto ai mercati che potrebbero avere come target proprio alcuni segmenti del mercato del credito".
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