Obbligo di confronto fra Rc auto, anche le compagnie faranno la loro parte
Tra le incertezze della norma agenti e imprese fanno quadrato
03/02/2012
Le liberalizzazioni delle assicurazioni sono sempre al centro del dibattito, perché il tentativo del governo Monti di rilanciare la concorrenza a favore del consumatore, sta incontrando molte resistenze e qualche dubbio sull'efficacia reale dei provvedimenti. Gli agenti in particolare appaiono molto disorientati di fronte all'articolo che introduce l'obbligo di presentare ai clienti preventivi di almeno tre compagnie diverse prima di sottoscrivere una nuova Rc auto. La norma è un po' confusa e rischia di scatenare il panico tra gli intermediari, soprattutto a causa delle pesantissime sanzioni a cui sarà sottoposto chi non rispetterà le nuove disposizioni: dall'annullamento della polizza, a multe fra i 50mila e i 100mila euro. Le domande sul tavolo sono tante.
Ma la norma impone anche un confronto sulle condizioni di contratto, impossibili da verificare con i preventivatori. L'Ania in questo caso consiglia agli agenti di "avvalersi nei casi concreti dei fascicoli informativi delle altre imprese, che si avrà cura di tenere a disposizione in copia per la relativa consultazione e illustrazione presso i punti vendita". Su questo punto la polemica è rovente. Gli intermediari lamentano la disparità di trattamento con altre categorie. A nessun altro "venditore", dicono gli agenti, è richiesto di presentare il materiale della concorrenza. Nessun concessionario d'auto prima di concludere una vendita informa il proprio cliente delle offerte di un'altra marca.
La legge peraltro non impone agli agenti l'obbligo di presentare documenti cartacei. La palla passa alle compagnie. E' la stessa Ania ad affermarlo quando nella circolare scrive esplicitamente che "sarà cura delle imprese organizzare i processi necessari a fornire le informazioni in questione in modo esaustivo e trasparente e per raccogliere formalmente dagli assicurati la dichiarazione da loro sottoscritta attestante il ricevimento delle informazioni prescritte".
Insomma sembra che il problema per gli intermediari sia difficile da eludere, soprattutto se si considerano le sanzioni, che appaiono a molti attori del settore qualche passo oltre la legittima pretesa del rigore. "La misura della sanzione - conclude l'Ania - è palesemente non proporzionata alla natura e al contenuto dell'eventuale inadempimento. Si auspica che in via di conversione in legge del decreto la misura venga ridotta e ricondotta a una logica di proporzione".
Subito dopo l'approvazione del decreto legge gruppi agenti, sindacati e compagnie si sono attivati per interpretare le novità al fine di preparare gli intermediari. Anche l'Ania ha subito diramato una direttiva sottolineando che gli intermediari assicurativi potranno fornire informazioni con diversi strumenti: dai preventivatori online ai vecchi fascicoli cartacei. "In particolare - recita la circolare - la norma non impone un unico strumento di informazione nei confronti degli assicurati. Ne discende che, oltre all'utilizzo dei preventivatori obbligatori pubblicati on line sui siti di ogni impresa, possono essere impiegati, ai fini dell'informativa sulle tariffe, altri strumenti analoghi, quali il preventivatore Isvap e i preventivatori collettivi disponibili via internet".
Ma la norma impone anche un confronto sulle condizioni di contratto, impossibili da verificare con i preventivatori. L'Ania in questo caso consiglia agli agenti di "avvalersi nei casi concreti dei fascicoli informativi delle altre imprese, che si avrà cura di tenere a disposizione in copia per la relativa consultazione e illustrazione presso i punti vendita". Su questo punto la polemica è rovente. Gli intermediari lamentano la disparità di trattamento con altre categorie. A nessun altro "venditore", dicono gli agenti, è richiesto di presentare il materiale della concorrenza. Nessun concessionario d'auto prima di concludere una vendita informa il proprio cliente delle offerte di un'altra marca.
La legge peraltro non impone agli agenti l'obbligo di presentare documenti cartacei. La palla passa alle compagnie. E' la stessa Ania ad affermarlo quando nella circolare scrive esplicitamente che "sarà cura delle imprese organizzare i processi necessari a fornire le informazioni in questione in modo esaustivo e trasparente e per raccogliere formalmente dagli assicurati la dichiarazione da loro sottoscritta attestante il ricevimento delle informazioni prescritte".
Insomma sembra che il problema per gli intermediari sia difficile da eludere, soprattutto se si considerano le sanzioni, che appaiono a molti attori del settore qualche passo oltre la legittima pretesa del rigore. "La misura della sanzione - conclude l'Ania - è palesemente non proporzionata alla natura e al contenuto dell'eventuale inadempimento. Si auspica che in via di conversione in legge del decreto la misura venga ridotta e ricondotta a una logica di proporzione".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
👥