Con Solvency II una governance di qualità
Il Regolamento 20, in pubblica consultazione fino al 28 febbraio, è un passaggio decisivo per il proseguo del lavoro verso l’attuazione delle nuove norme in vigore dal primo gennaio 2016
24/01/2014
Nella lunga marcia di avvicinamento a Solvency II, che entrerà ufficialmente in vigore dal primo gennaio 2016, sono tante e complesse le iniziative che le compagnie dovranno prendere sia per essere conformi con i nuovi regolamenti al proprio interno, sia per esserlo nei rapporti con terzi, con la rete e con il mercato.
I primi passi concreti sono stati fatti da Ivass che, dichiarandosi compliant, ha recepito le linee guida di Eiopa ed emanato la riforma del Regolamento 20 in tema di controlli interni, gestione dei rischi, compliance ed esternalizzazione delle attività. Attualmente, il regolamento è in pubblica consultazione fino al 28 febbraio.
Si tratta di una serie di provvedimenti che impattano profondamente nell'organizzazione interna delle compagnie, dai grandi gruppi alle mono ramo. Proprio per questo, gli avvocati Silvia Colombo e Andrea Polizzi, dello studio Jenny.Avvocati, hanno organizzato un incontro, con l'intento di analizzare punto per punto, articolo per articolo, il Regolamento 20, anche con la collaborazione dell'avvocato dello studio esperto di diritto del lavoro, Giuseppe Cucurachi.
Gli adempimenti a carico delle compagnie si rifletteranno inevitabilmente sui contratti e i rapporti di lavoro con tutte le persone che operano per esse. Il Regolamento 20 è importante perché entra pienamente in tutte queste dinamiche. Molti articoli sono stati modificati, alcuni aggiunti (il 12 bis, sulla gestione dei dati, o il 21 bis sul responsabile del risk management), ma anche quelli non toccati assumono, alla luce degli altri, un significato più pieno e attuabile.
L'aspetto più interessante di questa rivoluzione di Solvency II, sulla carta, sarà un deciso aumento della qualità della governance, al fine di ottenere una consapevolezza maggiore dei livelli di rischio gestibili dalla singola impresa in relazione al rischio di mercato. Secondo gli avvocati dello studio, specialmente in Italia, ci troveremo di fronte a una rivoluzione culturale nelle imprese: le funzioni di controllo e gli organi amministrativi saranno sempre più coordinati, la dialettica tra i vari livelli sarà più aperta e il ceo (più in generale il cda) dovrà essere necessariamente più consapevole dei rischi.
Al di là dei controlli ispettivi
La sfida sarà riuscire a trovare un equilibrio tra l'operatività del gruppo e la rete di controllo e reporting, cui ogni decisione sarà soggetta. Il controlli interni, in una visione che Ivass vuole prospettica - ha spiegato Polizzi - dovranno essere la ragione del successo dell'impresa". Alle compagnie sarà richiesto un risk assessment costante, che esulerà dalla logica del controllo ispettivo.
Dal punto di vista del diritto del lavoro, è tuttavia impensabile che una funzione possa vigilare sull'altra e viceversa: "Ogni attore - sottolinea Cucurachi - ha la propria responsabilità nell'ottica di cooperare in modo virtuoso".
C'è tempo fino al 28 febbraio per far pervenire a Ivass, secondo le modalità presenti sul sito dell'Autorità, il proprio parere rispetto al nuovo, decisivo, Regolamento 20.
I primi passi concreti sono stati fatti da Ivass che, dichiarandosi compliant, ha recepito le linee guida di Eiopa ed emanato la riforma del Regolamento 20 in tema di controlli interni, gestione dei rischi, compliance ed esternalizzazione delle attività. Attualmente, il regolamento è in pubblica consultazione fino al 28 febbraio.
Si tratta di una serie di provvedimenti che impattano profondamente nell'organizzazione interna delle compagnie, dai grandi gruppi alle mono ramo. Proprio per questo, gli avvocati Silvia Colombo e Andrea Polizzi, dello studio Jenny.Avvocati, hanno organizzato un incontro, con l'intento di analizzare punto per punto, articolo per articolo, il Regolamento 20, anche con la collaborazione dell'avvocato dello studio esperto di diritto del lavoro, Giuseppe Cucurachi.
Gli adempimenti a carico delle compagnie si rifletteranno inevitabilmente sui contratti e i rapporti di lavoro con tutte le persone che operano per esse. Il Regolamento 20 è importante perché entra pienamente in tutte queste dinamiche. Molti articoli sono stati modificati, alcuni aggiunti (il 12 bis, sulla gestione dei dati, o il 21 bis sul responsabile del risk management), ma anche quelli non toccati assumono, alla luce degli altri, un significato più pieno e attuabile.
L'aspetto più interessante di questa rivoluzione di Solvency II, sulla carta, sarà un deciso aumento della qualità della governance, al fine di ottenere una consapevolezza maggiore dei livelli di rischio gestibili dalla singola impresa in relazione al rischio di mercato. Secondo gli avvocati dello studio, specialmente in Italia, ci troveremo di fronte a una rivoluzione culturale nelle imprese: le funzioni di controllo e gli organi amministrativi saranno sempre più coordinati, la dialettica tra i vari livelli sarà più aperta e il ceo (più in generale il cda) dovrà essere necessariamente più consapevole dei rischi.
Al di là dei controlli ispettivi
La sfida sarà riuscire a trovare un equilibrio tra l'operatività del gruppo e la rete di controllo e reporting, cui ogni decisione sarà soggetta. Il controlli interni, in una visione che Ivass vuole prospettica - ha spiegato Polizzi - dovranno essere la ragione del successo dell'impresa". Alle compagnie sarà richiesto un risk assessment costante, che esulerà dalla logica del controllo ispettivo.
Dal punto di vista del diritto del lavoro, è tuttavia impensabile che una funzione possa vigilare sull'altra e viceversa: "Ogni attore - sottolinea Cucurachi - ha la propria responsabilità nell'ottica di cooperare in modo virtuoso".
C'è tempo fino al 28 febbraio per far pervenire a Ivass, secondo le modalità presenti sul sito dell'Autorità, il proprio parere rispetto al nuovo, decisivo, Regolamento 20.
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