Un nome, una garanzia...
Mario Greco, 56 anni, ceo di Generali dall’agosto 2012, gestisce una delle realtà assicurative e finanziarie internazionali più importanti, e leader in Italia.
L’amministratore delegato di Generali è sempre stato un uomo “speciale”, la cui guida solida e concreta, con una netta propensione internazionale, ha sempre portato a termine con successo tutto ciò che ha gestito.
Il suo curriculum parte da McKinsey&Company, in un crescendo di carriera, che lo ha visto primeggiare in Ras prima come direttore generale e poi come amministratore delegato, Allianz, Eurizon e Zurich.
Apprezzato non solo dai mercati nostrani ma anche internazionali, il suo modus operandi sta facendo scuola.
Tre anni al timone del Leone, Greco sta contribuendo, piano piano, a farci rimuovere il ricordo delle Generali del passato.
Ha portato a termine, con un anno di anticipo, il suo piano industriale che, a mio parere, aveva progettato sin dal primo giorno di approdo a Trieste. Ha da subito sostenuto che al centro delle strategie di Generali, non gradisce più “partecipazioni”, ma prodotti ottimali e soddisfazione da parte degli assicurati. Ha pianificato la diminuzione delle spese, che in 36 mesi sono state ridotte di ben 780 milioni, subito reinvestiti in tecnologie, sviluppo e formazione del personale. Perché nessun obiettivo si può raggiungere senza una profonda conoscenza della materia.
Va inoltre sottolineato che le spese sostenute annualmente da Generali, sono elevatissime (circa 6 miliardi), e il traguardo da raggiungere nel nuovo piano industriale, ambizioso, per il 2018, è di 7 miliardi di risparmi, riducendo tutto ciò che non sia essenziale per la strategia aziendale.
Sicuramente procederà con la massima disciplina, come per gli obiettivi precedenti.
Lo scetticismo con cui l’entourage del grande Gruppo lo aveva accolto, all’inizio del suo mandato di amministratore delegato, oggi si è trasformato in entusiasmo: i mercati sono attenti a tutte le sue mosse e i risultati ottenuti, proprio in un momento difficile per l’intero mercato internazionale, sono sotto gli occhi di tutti.
Sempre poche le parole che vengono spese dall’uomo Mario Greco: preferisce a queste i fatti. Certamente anche altri Gruppi assicurativi hanno ottenuto risultati ottimali, ma in tempi molto più lunghi.
Il management e la nuova squadra di uomini che collaborano con Mario Greco hanno sicuramente obiettivi difficili, con il compito preciso di non tagliare né organici né gli stipendi dei dipendenti. Tagli che invece per il settore industriale italiano rappresentano la prima facile cura: una scure che si abbatte sulla testa dei lavoratori, giusto per mettere riordino nei costi....
Va anche tenuto presente che Generali opera in 60 paesi in Europa e in Asia, alle cui dipendenze agiscono 80.000 persone.
Sugli obiettivi 2018 pesa un ulteriore taglio delle spese e quindi nuovi risparmi, in quanto Greco di Generali ha pianificato di distribuire, sempre per il 2018, dividendi per almeno 5 miliardi. La sua strategia è quella di toccare un Roe operativo (ritorno di capitale), attorno al 13%. Sul versante dell’offerta, l’obiettivo è seguire ancora più da vicino i clienti privati e le piccole e medie industrie.
L’attività primaria colloca la compagnia in Europa.
Greco non ha intenzione di modificare il Dna di Generali, solo potenziarlo per condurre il Gruppo a divenire leader nel settore retail del vecchio continente. Al centro dell’attenzione il cliente, studiando il modo per conoscerlo bene, rafforzando il brand per dare un’immagine che faccia percepire il gruppo come “semplice e intelligente”.
Per raggiungere tali risultati, l’a.d. ha messo ordine nella governance, nell’organizzazione, nel patrimonio e tutte queste iniziative sono andate a buon fine.
Possiamo sostenere, senza tema di smentita, che Mario Greco ha portato avanti nella storia di Generali una vera rivoluzione, con nuove funzioni che prima mancavano. L'immagine del “vecchio” Leone è stata trasformata, dopo una cura durissima, in una multinazionale moderna e snella, pronta ad agire seguendo la scia del ventunesimo secolo, per imporsi rigorosamente in un mondo dove, a parte qualche lodevole eccezione, la concorrenza preferisce un veloce “lifting “ e la pubblicizzazione di un “premio” al ribasso....senza esclusione di colpi.
Questa trasformazione viene già applicata in Italia, Francia e Germania.
Verranno ritoccate anche le sedi di altri paesi. Per la logistica sono previste chiusure con raggruppamenti di sedi e strutture.
Questo schema verrà trasferito su Milano, sempre dopo il 2018, nella nuova Torre a City-Life, alleggerendo i costi e intervenendo sulla dispersione di sedi ed uffici, oggi sparsi sul territorio milanese.
Tutta questa mobilitazione aziendale, dà ragione a un concetto che molto spesso Mario Greco ha ripetuto: “... il cammino del Leone, il cui obiettivo è raggiungere il top di efficienza e risultati economici, è appena iniziato” !
Attendiamo curiosi i nuovi risultati....
L’amministratore delegato di Generali è sempre stato un uomo “speciale”, la cui guida solida e concreta, con una netta propensione internazionale, ha sempre portato a termine con successo tutto ciò che ha gestito.
Il suo curriculum parte da McKinsey&Company, in un crescendo di carriera, che lo ha visto primeggiare in Ras prima come direttore generale e poi come amministratore delegato, Allianz, Eurizon e Zurich.
Apprezzato non solo dai mercati nostrani ma anche internazionali, il suo modus operandi sta facendo scuola.
Tre anni al timone del Leone, Greco sta contribuendo, piano piano, a farci rimuovere il ricordo delle Generali del passato.
Ha portato a termine, con un anno di anticipo, il suo piano industriale che, a mio parere, aveva progettato sin dal primo giorno di approdo a Trieste. Ha da subito sostenuto che al centro delle strategie di Generali, non gradisce più “partecipazioni”, ma prodotti ottimali e soddisfazione da parte degli assicurati. Ha pianificato la diminuzione delle spese, che in 36 mesi sono state ridotte di ben 780 milioni, subito reinvestiti in tecnologie, sviluppo e formazione del personale. Perché nessun obiettivo si può raggiungere senza una profonda conoscenza della materia.
Va inoltre sottolineato che le spese sostenute annualmente da Generali, sono elevatissime (circa 6 miliardi), e il traguardo da raggiungere nel nuovo piano industriale, ambizioso, per il 2018, è di 7 miliardi di risparmi, riducendo tutto ciò che non sia essenziale per la strategia aziendale.
Sicuramente procederà con la massima disciplina, come per gli obiettivi precedenti.
Lo scetticismo con cui l’entourage del grande Gruppo lo aveva accolto, all’inizio del suo mandato di amministratore delegato, oggi si è trasformato in entusiasmo: i mercati sono attenti a tutte le sue mosse e i risultati ottenuti, proprio in un momento difficile per l’intero mercato internazionale, sono sotto gli occhi di tutti.
Sempre poche le parole che vengono spese dall’uomo Mario Greco: preferisce a queste i fatti. Certamente anche altri Gruppi assicurativi hanno ottenuto risultati ottimali, ma in tempi molto più lunghi.
Il management e la nuova squadra di uomini che collaborano con Mario Greco hanno sicuramente obiettivi difficili, con il compito preciso di non tagliare né organici né gli stipendi dei dipendenti. Tagli che invece per il settore industriale italiano rappresentano la prima facile cura: una scure che si abbatte sulla testa dei lavoratori, giusto per mettere riordino nei costi....
Va anche tenuto presente che Generali opera in 60 paesi in Europa e in Asia, alle cui dipendenze agiscono 80.000 persone.
Sugli obiettivi 2018 pesa un ulteriore taglio delle spese e quindi nuovi risparmi, in quanto Greco di Generali ha pianificato di distribuire, sempre per il 2018, dividendi per almeno 5 miliardi. La sua strategia è quella di toccare un Roe operativo (ritorno di capitale), attorno al 13%. Sul versante dell’offerta, l’obiettivo è seguire ancora più da vicino i clienti privati e le piccole e medie industrie.
L’attività primaria colloca la compagnia in Europa.
Greco non ha intenzione di modificare il Dna di Generali, solo potenziarlo per condurre il Gruppo a divenire leader nel settore retail del vecchio continente. Al centro dell’attenzione il cliente, studiando il modo per conoscerlo bene, rafforzando il brand per dare un’immagine che faccia percepire il gruppo come “semplice e intelligente”.
Per raggiungere tali risultati, l’a.d. ha messo ordine nella governance, nell’organizzazione, nel patrimonio e tutte queste iniziative sono andate a buon fine.
Possiamo sostenere, senza tema di smentita, che Mario Greco ha portato avanti nella storia di Generali una vera rivoluzione, con nuove funzioni che prima mancavano. L'immagine del “vecchio” Leone è stata trasformata, dopo una cura durissima, in una multinazionale moderna e snella, pronta ad agire seguendo la scia del ventunesimo secolo, per imporsi rigorosamente in un mondo dove, a parte qualche lodevole eccezione, la concorrenza preferisce un veloce “lifting “ e la pubblicizzazione di un “premio” al ribasso....senza esclusione di colpi.
Questa trasformazione viene già applicata in Italia, Francia e Germania.
Verranno ritoccate anche le sedi di altri paesi. Per la logistica sono previste chiusure con raggruppamenti di sedi e strutture.
Questo schema verrà trasferito su Milano, sempre dopo il 2018, nella nuova Torre a City-Life, alleggerendo i costi e intervenendo sulla dispersione di sedi ed uffici, oggi sparsi sul territorio milanese.
Tutta questa mobilitazione aziendale, dà ragione a un concetto che molto spesso Mario Greco ha ripetuto: “... il cammino del Leone, il cui obiettivo è raggiungere il top di efficienza e risultati economici, è appena iniziato” !
Attendiamo curiosi i nuovi risultati....
© RIPRODUZIONE RISERVATA
generali,
👥
Mario greco,