Smartphone e auto: gioco pericoloso
Si fanno sempre più numerosi gli incidenti automobilistici la cui causa è l’uso sconsiderato dello smartphone, utilizzato per messaggiare: alla ragazza, in famiglia (cala la pasta...), tra amici.
Si corrono veri rischi per raccontarci le stupidate più assurde. È ovvio che con gli occhi fissi sullo schermo del telefonino, la possibilità di distrarsi può diventare fatale.
Si dice che l’accusato principale, in queste drammatiche circostanze, sia lo smartphone. Ma non sono d’accordo.
Non bisogna sottovalutare la mancanza di senso di responsabilità dell’automobilista, la cui vita sua, e spesso anche quella degli altri, è messa a repentaglio dal non voler perdere pochi attimi per fermarsi. Senza un minimo di senso di responsabilità, con la fretta di voler comunicare a tutti i costi e in quel momento, (qualche secondo dopo cosa cambierebbe?). La fretta toglie la capacità raziocinante, con le conseguenze che tutti conosciamo.
Dopo oltre un decennio, torna a salire l’allarme sulla sicurezza stradale e le vittime sono in continua crescita.
I dati Istat-Aci ci informano che i morti da incidenti stradali nel 2001 erano 7096: una vera guerra consumata sulle strade italiane. Piano, piano eravamo scesi (2014) a 3381, meno della metà. Impennata nel 2015 a 3419.
Ma gli incidenti stradali dovuti alla velocità, a guasti e sorpassi infausti cala costantemente: il cuore del problema, oggi, è e resta l’uso inconsulto del telefonico mentre si è alla guida.
La Polizia Stradale, i Carabinieri, il ministero degli Interni, qualche mese fa, avevano fatto un’importante campagna stampa e mediatica, mirata concretamente al cuore della tragedia, tanto incisiva quanto chiara: direi anche toccante. Nelle aule scolastiche si è cercato di parlarne; nei corsi formativi fatti dall’Ania e da istituti specializzati di formazione: tutti hanno molto insistito su questo tasto. Ma nella gioventù odierna, indifferente e smaniosa, presa solo dal divertimento virtuale o quasi, da questo tipo di contatto in tempo reale, dai giochini (ultimo dei quali il demenziale Pokemon Go) non sta cambiando nulla. La Stradale, ultimamente, ha sanzionato ben 48.524 persone, con ritiri di patente, sospensioni e multe salatissime: pochi coloro, se rapportati ai circa 40 milioni di mezzi circolanti, che usano mezzi di tutela come vivavoce o auricolari.
Il grosso danno sta anche nel fatto che, con l’aggravante della distrazione, manca completamente la frenata. Ci dicono gli esperti che per inviare sms, mail, connettersi con qualche social, se ne vanno in pratica 10 secondi alla velocità di 100 chilometri all’ora.
La vera assurdità, parrebbe, che un italiano su due non rinuncia al cellulare mentre conduce il mezzo, pur essendo ben conscio del grave rischio: i misteri della psiche umana…
Appare come una sorta di gioco d’azzardo questo comportamento reiterato, una roulette russa: rischiare duro sul calcolo delle probabilità.
Qualcuno, meno incosciente, si limita a giocherellare raramente. Esiste anche una percentuale di folli che, spudoratamente, infischiandosene della propria vita, della famiglia e di quella altrui, dichiara di farlo sistematicamente (20%).
Dall’Istat emerge un altro dato che non deve essere sottovalutato: salgono gli incidenti in autostrada. Cosa che, nonostante tutto ciò che si è riusciti a raggiungere come sicurezza, con i tutor, i controlli a tappeto sulla velocità da casello a casello, ecc., nonché un uso fortemente attivo dell’elettronica, sta allarmando le forze dell’ordine facendo scattare un ulteriore campanello d’allarme.
Sarebbe utile rivedere l’attuale aggravata situazione, intervenire con maggiori mezzi e con delle app ad hoc, collegati in qualche modo a marchingegni che vietino questo gioco al massacro.
Si corrono veri rischi per raccontarci le stupidate più assurde. È ovvio che con gli occhi fissi sullo schermo del telefonino, la possibilità di distrarsi può diventare fatale.
Si dice che l’accusato principale, in queste drammatiche circostanze, sia lo smartphone. Ma non sono d’accordo.
Non bisogna sottovalutare la mancanza di senso di responsabilità dell’automobilista, la cui vita sua, e spesso anche quella degli altri, è messa a repentaglio dal non voler perdere pochi attimi per fermarsi. Senza un minimo di senso di responsabilità, con la fretta di voler comunicare a tutti i costi e in quel momento, (qualche secondo dopo cosa cambierebbe?). La fretta toglie la capacità raziocinante, con le conseguenze che tutti conosciamo.
Dopo oltre un decennio, torna a salire l’allarme sulla sicurezza stradale e le vittime sono in continua crescita.
I dati Istat-Aci ci informano che i morti da incidenti stradali nel 2001 erano 7096: una vera guerra consumata sulle strade italiane. Piano, piano eravamo scesi (2014) a 3381, meno della metà. Impennata nel 2015 a 3419.
Ma gli incidenti stradali dovuti alla velocità, a guasti e sorpassi infausti cala costantemente: il cuore del problema, oggi, è e resta l’uso inconsulto del telefonico mentre si è alla guida.
La Polizia Stradale, i Carabinieri, il ministero degli Interni, qualche mese fa, avevano fatto un’importante campagna stampa e mediatica, mirata concretamente al cuore della tragedia, tanto incisiva quanto chiara: direi anche toccante. Nelle aule scolastiche si è cercato di parlarne; nei corsi formativi fatti dall’Ania e da istituti specializzati di formazione: tutti hanno molto insistito su questo tasto. Ma nella gioventù odierna, indifferente e smaniosa, presa solo dal divertimento virtuale o quasi, da questo tipo di contatto in tempo reale, dai giochini (ultimo dei quali il demenziale Pokemon Go) non sta cambiando nulla. La Stradale, ultimamente, ha sanzionato ben 48.524 persone, con ritiri di patente, sospensioni e multe salatissime: pochi coloro, se rapportati ai circa 40 milioni di mezzi circolanti, che usano mezzi di tutela come vivavoce o auricolari.
Il grosso danno sta anche nel fatto che, con l’aggravante della distrazione, manca completamente la frenata. Ci dicono gli esperti che per inviare sms, mail, connettersi con qualche social, se ne vanno in pratica 10 secondi alla velocità di 100 chilometri all’ora.
La vera assurdità, parrebbe, che un italiano su due non rinuncia al cellulare mentre conduce il mezzo, pur essendo ben conscio del grave rischio: i misteri della psiche umana…
Appare come una sorta di gioco d’azzardo questo comportamento reiterato, una roulette russa: rischiare duro sul calcolo delle probabilità.
Qualcuno, meno incosciente, si limita a giocherellare raramente. Esiste anche una percentuale di folli che, spudoratamente, infischiandosene della propria vita, della famiglia e di quella altrui, dichiara di farlo sistematicamente (20%).
Dall’Istat emerge un altro dato che non deve essere sottovalutato: salgono gli incidenti in autostrada. Cosa che, nonostante tutto ciò che si è riusciti a raggiungere come sicurezza, con i tutor, i controlli a tappeto sulla velocità da casello a casello, ecc., nonché un uso fortemente attivo dell’elettronica, sta allarmando le forze dell’ordine facendo scattare un ulteriore campanello d’allarme.
Sarebbe utile rivedere l’attuale aggravata situazione, intervenire con maggiori mezzi e con delle app ad hoc, collegati in qualche modo a marchingegni che vietino questo gioco al massacro.
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