Ok alla cessione di Cattolica Life
La controllata passa a Monument Re. Il dg Ferraresi scrive ai dipendenti per rassicurarli sulla solidità del gruppo
Cattolica ha ricevuto dalle autorità competenti il via libera al closing dell’operazione di acquisizione del 40% di Cattolica Life da Banca Popolare di Vicenza (in liquidazione coatta amministrativa) e la contestuale cessione del 100% della medesima società al gruppo riassicurativo Monument Re.
Cattolica, in una nota stampa, precisa che la cessione di Cattolica Life si inserisce nel più ampio contesto di razionalizzazione e semplificazione del gruppo “e non ha effetti materiali sul Solvency II ratio”.
Proprio su questo fronte il gruppo si trova a dover porre la massima attenzione, dopo la richiesta dell’Ivass di un aumento di capitale da mezzo miliardo di euro. A questo proposito, in una lettera inviata ai dipendenti, il dg di Cattolica, Carlo Ferraresi (nella foto), ha assicurato che “Cattolica è in grado di creare valore in modo sano e profittevole. La nostra società – ha scritto – mantiene dei robusti fondamentali, non ha mai avuto problemi di liquidità, e lo stato attuale della Solvency non pregiudica la nostra capacità industriale”. Ferraresi ha ricordato che Cattolica ha “mantenuto anche nei confronti del mercato il target al 2020 di un reddito operativo compreso tra i 350 e i 375 milioni di euro”, e che il gruppo veronese “ha sempre perseguito la solidità patrimoniale della capogruppo e delle Società controllate, a beneficio di tutti soci, azionisti, dipendenti, agenti, clienti, fornitori. Lo faremo anche nella circostanza attuale, intraprendendo con consapevolezza e serenità tutte le azioni che dovremo compiere per preservare il grande patrimonio che è la nostra azienda. L’obiettivo è salvaguardare il valore di Cattolica continuando a fare quello che sappiamo fare meglio: tutelare gli interessi di tutti i nostri stakeholder. È un impegno che dobbiamo a noi, alle nostre famiglie, al territorio e al sistema socio-economico”.
Cattolica, in una nota stampa, precisa che la cessione di Cattolica Life si inserisce nel più ampio contesto di razionalizzazione e semplificazione del gruppo “e non ha effetti materiali sul Solvency II ratio”.
Proprio su questo fronte il gruppo si trova a dover porre la massima attenzione, dopo la richiesta dell’Ivass di un aumento di capitale da mezzo miliardo di euro. A questo proposito, in una lettera inviata ai dipendenti, il dg di Cattolica, Carlo Ferraresi (nella foto), ha assicurato che “Cattolica è in grado di creare valore in modo sano e profittevole. La nostra società – ha scritto – mantiene dei robusti fondamentali, non ha mai avuto problemi di liquidità, e lo stato attuale della Solvency non pregiudica la nostra capacità industriale”. Ferraresi ha ricordato che Cattolica ha “mantenuto anche nei confronti del mercato il target al 2020 di un reddito operativo compreso tra i 350 e i 375 milioni di euro”, e che il gruppo veronese “ha sempre perseguito la solidità patrimoniale della capogruppo e delle Società controllate, a beneficio di tutti soci, azionisti, dipendenti, agenti, clienti, fornitori. Lo faremo anche nella circostanza attuale, intraprendendo con consapevolezza e serenità tutte le azioni che dovremo compiere per preservare il grande patrimonio che è la nostra azienda. L’obiettivo è salvaguardare il valore di Cattolica continuando a fare quello che sappiamo fare meglio: tutelare gli interessi di tutti i nostri stakeholder. È un impegno che dobbiamo a noi, alle nostre famiglie, al territorio e al sistema socio-economico”.
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