Cina, Coface prevede una ripartenza lenta
Con il rallentamento della crescita globale, si prevede un rallentamento della domanda estera: a novembre, le esportazioni di beni hanno subito una flessione all’8,7% su base annua
Coface prevede una graduale normalizzazione dell’attività economica cinese a marzo, con una ripresa stabile a partire dal secondo trimestre 2023. In un nuovo documento, l'assicuratore francese dei crediti si aspetta che la riapertura della Cina avrà un impatto positivo ma graduale sui consumi.
"Il processo di riapertura della Cina - ricorda Coface - è avvenuto più velocemente e prima del previsto". I costi economici, sociali e fiscali della politica zero-Covid hanno portato a una forte incertezza nell’economia del paese, gravando pesantemente su consumi e investimenti.
Le misure di contenimento del Covid hanno danneggiato la domanda interna con un impatto negativo sulla spesa delle famiglie. Le vendite al dettaglio sono rimaste ferme fino a novembre 2022, e le prospettive del mercato occupazionale si sono indebolite con il tasso di disoccupazione arrivato al 5,7%. Anche la produzione manifatturiera e la logistica sono state intaccate dalle misure di contenimento del Covid, con la crescita della produzione industriale in forte rallentamento al 2,2% a novembre e i ritardi nei tempi di consegna da parte dei fornitori.
Con il rallentamento della crescita globale, si prevede un rallentamento della domanda estera: a novembre, le esportazioni di beni hanno subito una flessione all’8,7% su base annua.
Intanto, il reddito disponibile è in una fase di lenta ripresa, ma i risparmi delle famiglie rimangono elevati (40,3% del Pil nel terzo trimestre 2022), e la ricchezza netta è in calo. Il crescente tasso disoccupazione, soprattutto giovanile, ancora molto elevato, peserà sui consumi. Il livello di debito delle famiglie è raddoppiato rispetto a dieci anni fa (62% del Pil nel 2022 rispetto al 30% nel 2012), limitando le possibilità di consumo tramite leva finanziaria.
Le misure di stimolo ai consumi, promesse dal governo, potrebbero dare un impulso più forte alla spesa delle famiglie. Infine, gli investimenti continueranno a essere un freno alla crescita quest’anno, soprattutto nel settore immobiliare.
"Le conseguenze causate dal Covid-19 sono state decisamente impattanti dal punto di vista economico e sociale e tutti i paesi ne hanno risentito. L’indebolimento del mercato occupazionale e delle prospettive esterne sono solo alcuni esempi di difficoltà che la Cina, hub iniziale di questa pandemia, ha vissuto", ha commentato Ernesto de Martinis, ceo di Coface in Italia e head of strategy della regione Mediterraneo & Africa. "Il Paese sta continuando a vivere una situazione di incertezza che prevediamo inizi a migliorare nel corso del 2023 anche se, secondo i nostri studi, l’inevitabile trend di ritorno alla normalità sarà piuttosto lento e progressivo", ha concluso.
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