Rischio paese, Coface è ottimista ma invita a non cedere a facili entusiasmi
Pubblicato l’ultimo Barometro rischio paese e settoriale, che registra solo 5 variazioni nelle valutazioni di rischio paese e 16 in quelli settoriali
L’Europa potrebbe sfuggire a una recessione che sembrava ormai certa, i prezzi dell’energia sono in diminuzione e l’inflazione mostra timidi segnali di rallentamento. Il quadro con cui si è aperto il 2023 è confortante, spiega Coface nel suo ultimo Barometro rischio paese e settoriale, ma “è meglio non cedere a facili entusiasmi”. Le sfide affrontate dall’economia mondiale l’anno scorso sono ancora presenti e l’attuale crisi, multidimensionale non si esaurirà tanto presto: frammentazione geopolitica, crisi energetica, cambiamento climatico, rischi epidemici. “La trasformazione del mondo sta accelerando e genera rischi che potrebbero compromettere gli scenari centrali”.
In questo contesto, le valutazioni di rischio di Coface hanno subito pochi cambiamenti con sole 5 variazioni per i rischi paese e 16 variazioni per quelli settoriali. Nell’insieme, si conferma la tendenza al declassamento.
Le previsioni per i prossimi mesi
Coface ha mantenuto invariata la previsione di crescita mondiale per il 2023 pari all’1,9%, confermando lo scenario di stagflazione nelle economie avanzate e la resilienza generale dei paesi emergenti.
Tale continuità si riflette nelle valutazioni di rischio: questo trimestre vengono declassati solo 3 paesi e 10 settori, dopo i 95 di giugno 2022 e gli oltre 50 a ottobre 2022. Parallelamente, Coface ha riclassificato in positivo le valutazioni di India e Burundi, e sei valutazioni settoriali, principalmente nell’industria automobilistica grazie al graduale allentamento delle tensioni sulle catene di approvvigionamento.
Il ritorno delle riclassificazioni settoriali
Le valutazioni settoriali di Coface non sono cambiate molto rispetto agli ultimi barometri. Si evidenziano pochi declassamenti e alcune riclassificazioni positive che rispecchiano il relativo miglioramento dello scenario economico. Tali riclassificazioni interessano il settore automobilistico in Medio Oriente, dove la domanda resta solida. In India, il miglioramento della situazione economica ha portato a una riclassificazione in positivo della valutazione rischio paese.
L’Europa occidentale è ancora una volta la regione che registra il numero maggiore di declassamenti settoriali (5 su 11 totali). Le prospettive a breve termine sembrano meno sfavorevoli, ma non è ancora il momento per variazioni positive delle valutazioni.
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