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Ddl concorrenza, tanto rumore per nulla?

Dopo aver letto il  il testo del Ddl Concorrenza,  la percezione che ne traggo è di moderata soddisfazione, rammentando  per lo più i sette anni trascorsi dalle famose  quanto discusse  “lenzuolate Bersani”!  Finalmente, comunque, si riapre il discorso sulle liberalizzazioni. Sino ad ora, per la verità, il risultato è stato modesto e il mercato ha dimostrato una certa delusione proprio per la sua pochezza. Dopo tanto parlare, ci si aspettava di più.

Così la pensano anche i rappresentanti delle compagnie, primo fra tutti il presidente dell’Ania Aldo Minucci e le associazioni dei consumatori, confrontando le singole opinioni proprio sul Ddl in oggetto, soffermandosi,  in particolar modo,  sull’art.7 che definisce in modo onnicomprensivo il danno non patrimoniale, uniformando addirittura a livello nazionale la valutazione del danno alla persona. Il tutto è anche legato al danno biologico, quando verrà approvato....

Milioni di cittadini hanno sperato che il nuovo corso politico, che aveva promesso riforme vere, avesse un po' più di coraggio.
Rilanciare il corso dell’economia, si sa, non è impresa  facile, né facile è abbattere i forti privilegi, che pare rinascano ogni giorno come funghi, e anche le cosiddette “posizioni dominanti”.

Attendiamo fiduciosi (???)... la discussione parlamentare, dalla quale ci si aspetta, sia da parte della maggioranza  che dall’opposizione, un ragionevole contributo al miglioramento di questo Ddl, richiesto a gran voce da tanti settori merceologici  che,  se ritoccato nei punti salienti, potrebbe dare nuovo impulso al commercio e all’economia di questa bistrattata nazione.
Se si leggesse attentamente, a nessuno sfuggirebbe come gli interessi del cittadino – a volte -,  vengano  scavalcati da destra e da sinistra dalle numerose lobby, ovviamente quelle che hanno il potere alzare  la voce, facendo inserire  nella discussione parlamentare centinaia di “emendamenti”...giusto per spedire nell’oblio degli “archivi” di Camera e Senato  ciò che non interessa alla singola parte in causa.

Eppure l’art.  1 dello stesso, parla di... “ rimuovere ostacoli regolatori all'apertura dei mercati, promuovere lo sviluppo della concorrenza e garantire tutela ai consumatori...”
E’ sufficiente pensare alla tanto decantata e non attuata liberalizzazione delle vendite dei farmaci di fascia “ C “.  Si dice in gergo popolare “asso piglia tutto “... In questo frangente il cosiddetto “asso” viene sostituito del termine “farmacie”.
Tralasciamo poi il silenzio “ tombale “ delle varie istituzioni, sulla “querelle” che ha riguardato i tassisti!

Pare proprio che molte delle buone  intenzioni, siano tutte in salita, con una forte pendenza. Addirittura, sorge il ragionevole dubbio che , dopo la legge Bersani ,  qualche  “furbetto del quartierino”  tenda a fare  una spericolata retromarcia , riesumando le possibili quanto assurde “penali” nel campo della telefonia, per coloro che vorrebbero avere la libertà di cambiare operatore!!!
La concorrenza dovrebbe essere favorita proprio per andare incontro, costruire seppur faticosamente, un mercato efficiente e di vera competizione.

Si va profilando, a mio parere,  un nuovo danno economico per gli utenti e un disincentivo nel  riuscire trovare contratti,  di qualsivoglia settore, con buone garanzie e a prezzi migliori.
Quando si scorre il suddetto Ddl, le misure appaiono timide se non contraddittorie.
Anche nel settore assicurativo non emerge nessuno sforzo particolare per costruire polizze ben fatte (salvo sempre le lodevoli eccezioni), onde tutelare l’assicurato che è  capace di ricercare  solo il prezzo basso.  Il mercato segue l’onda della crisi e ciò che desidera l’utente, applicando uno stariffamento selvaggio, degno solo delle imprese poi finite nel grande “ buco nero “  di Sofigea.  
Basterebbe la volontà di voler dare anche solo uno sguardo alla gestione del ramo Rca: convegni ad hoc, tante parole che si perdono – quasi subito -  negli aspiratori dell’aria condizionata...

Per le banche qualche cosina è migliorata sui costi e sulla trasparenza dei conti correnti. Si è cercato anche di migliorare (grazie all’Ivass), le vendite del prodotto assicurativo allo sportello, ancor più se legato al mutuo. Ma resta sempre un  discorso difficile da attuare  per le più svariate ragioni, che sarebbe troppo lungo elencare analiticamente. Per rendersene veramente conto e toccare con mano il problema, sarebbe sufficiente andare a chiedere spiegazioni al primo sportello bancario che si incrocia per strada, per constatare – de visu – che,  alle nostre possibili semplici domande, vengono date  risposte vaghe, soprattutto davanti alla richiesta di una spiegazione tecnica....anche banale. Quanto viene dichiarato dai malcapitati impiegati bancari  quasi sempre, sono risposte bizzarre e fanno uso di una fantasia incontenibile.... In altre parole,  i poveretti, si arrampicano sulle pareti di cristallo per escogitare  una risposta che abbia un  minimo di logica. In altre parole, non sono decorosamente preparati!

Provare per credere.

Nè è meglio in una concessionaria auto, quando si acquista una macchina con polizza Rca incorporata nel “pacchetto”...  Alla richiesta di possibili spiegazioni assicurative, proprio sulle garanzie.... lo sguardo è perso nel vuoto... si resta sempre nel vago, alla ricerca di un altro argomento, per depistare il cliente meno informato...

La “concorrenza” dovrebbe far  parte del senso civico di una nazione e di una democrazia che poggia anche sulla libertà di scelta....
Questo argomento, ormai da anni, provoca discussioni ad iosa, chilometri di carta stampata...
Restano immutate le frustrazioni e l’impotenza del cittadino che davanti a ingiustizie e sopraffazioni,  non sa a che santo votarsi !
Riuscirà questo Governo e i paladini della “concorrenza”,  ad incamminarsi verso un trasparente cambiamento?


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